Di cosa parliamo in questo episodio ?
Introduzione
FRANCESCA FRATTINI
Buongiorno e ben ritrovati a Trasformazione Digitale come il Digitale trasforma il Fisico.
Sono Francesca Frattini, Direttore Marketing di PTC e oggi abbiamo previsto una puntata che definirei, non Speciale, di più….come minimo Specialissima, come avrete intuito dal titolo.
Siamo arrivati al ventesimo episodio del podcast e desidero cominciare ringraziando tutti voi per i 4000 ascolti che abbiamo registrato finora, un risultato assolutamente eccezionale per un podcast che parla di tecnologia, di soli 9 mesi di vita.
Alla fine, PTC è un'azienda B2B con una forte reputazione nel nostro settore, ma inutile che ce lo nascondiamo, non siamo certo noti come una Microsoft, che però vi sottolineo è il nostro partner e ogni anno premia PTC come – appunto - miglior partner, per l'ambito industriale, manufacturing e Internet of Things.
Dopo questo – chiamiamolo - flex -perché siamo “moderni” torniamo alla puntata
Per questo ventesimo episodio abbiamo quindi pensato ad un best of, diciamo così, come nelle migliori tradizioni e nelle migliori raccolte di vinili dell’epoca di chi, come me, è praticamente cresciuto con il vinile. Una raccolta dei migliori momenti delle interviste registrate fino ad oggi, così se vi siete persi qualcosa vi offro anche lo spunto per andare a riprendere le puntate mancanti.
Naturalmente qui e là sentirete anche la mia voce e quella di altri speaker, oltre ovviamente alle varie introduzioni, come questa.
Vi invito a questo proposito a guardare nelle note per sapere come rintracciare i contenuti che vi presento da qui in avanti. e vi ricordo anche che trovate sempre tutto sul sito ptc.com https://www.ptc.com/podcast-trasformazione-digitale
Le Sfide delle aziende manifatturiere – minuto 01:53
Facciamo un passo indietro.
Siamo partiti parlando delle sfide delle aziende manufatturiere, che ci ha riassunto Paolo Delnevo, il nostro General Manager di PTC Italia e Vice President, nella nostra primissima puntata, sfide che poi sono state il filo conduttore di tutti gli episodi successivi e che vi ricordo qui.
MINUTO 02:12 – Paolo Delnevo – PTC
Episodio 1: Le 4 sfide che la tua azienda deve affrontare subito
Mi riferisco, per ritornare alle quattro, tendenzialmente sono l'evoluzione della forza lavoro, la supply chain disruption, quindi il cambiamento della supply chain, il problema del climate change, quindi della sostenibilità e del clima e l'ultima che è relativa al fatto che il software sta mangiando il mondo.
Questa è abbastanza peculiare come definizione, ma poi dopo più tardi la racconterò anche magari nella sua storia.
Questo è un trend che ha un impatto fortissimo sulle aziende, perché le aziende tradizionali che producono e progettano dei prodotti fisici devono ripensare questi prodotti anche in un'ottica digitale, il che significa non solo aggiungere software nelle interfacce, nel prodotto stesso, ma anche ripensare alla modalità con la quale progettano i processi che servono a progettare questi prodotti.
Quindi voglio dire i software engineer, vent'anni fa in una macchina automatica forse non c'erano, al l momento una macchina automatica che produce le sigarette piuttosto che imbusta il tè, sono due nostri clienti non a caso, il controllo del funzionamento è software; quindi, la quantità di progettisti software rispetto al passato è aumentata a dismisura, i progettisti meccanici sono sempre gli stessi.
Quindi La meccanica è quella il software è il trend verso il quale si sta andando.
MINUTO 3:55 – FRANCESCA FRATTINI
Il discorso delle sfide è stato poi ulteriormente approfondito da Marco Taisch, tra le altre cose presidente della World Manufacturing Foundation. In questa veste, Marco ci ha portato e commentato le raccomandazioni del World Manufacturing Forum per Le aziende manifatturiere, appunto, lascio a lui la parola.
MINUTO 04:17 – World Manufacturing Foundation – Marco Taisch
Episodio 10: Keep Calm and - Segui le 10 raccomandazioni del World Manufacturing Forum
Come avviene tutti gli anni la World Manufacturing Foundation lavora a un report, quest'anno ci siamo focalizzati sul ridisegno delle supply chain internazionali come supporto ad abilitatore di un manifatturiero più snello e un manifatturiero del futuro.
L'Italia da questo punto di vista è una protagonista perché il nostro Made in Italy in realtà è un manifatturiero in cui la meccanica, in cui l'automazione, la cosiddetta quarta A, la gioca da protagonista.
Rimanere protagonisti in questo ridisegno è fondamentale per il nostro paese, da qui l'invito a leggere e a discutere queste raccomandazioni
La globalizzazione come l'abbiamo vissuta negli ultimi 20 anni direi che oggi non esiste più, ci siamo trovati sostanzialmente in un periodo molto veloce con un aumento dei prezzi delle materie prime, un aumento dei prezzi dell'energia.
Ci siamo trovati di fronte a un fatto totalmente nuovo e inaspettato, la rottura delle filiere logistiche. Quindi ci siamo accorti a un certo punto che la logistica, le reti logistiche internazionali che noi abbiamo sempre considerato come una sorta di sistema nervoso del nostro mondo, totalmente affidabile, in realtà non erano così affidabili come eravamo stati abituati.
E poi ci troviamo di fronte a dei cambiamenti di mercato significativi, i giovani di oggi che noi abbiamo sempre chiamato nativi digitali, in realtà sono anche oggi nativi sostenibili.
E quindi anche mercato sta cambiando.
Il Covid ci ha costretto ad andare sull'e-commerce, l'e-commerce ci ha abituato ad avere, lasciatemi dire, tutto subito, comunque i prodotti entro 24 ore, quindi i tempi di consegna che diventano molto stretti, molto veloci e quindi le sfide stanno aumentando da questo punto di vista, la globalizzazione ripeto come l'abbiamo vissuta sicuramente non esiste più.
Allora tutto questo si porta dietro la necessità e questa necessità direi per l'Europa molto importante, forse più impellente di un ridisegno delle filiere, se io ho delle filiere molto lunghe, quelle che eravamo abituati ad avere, è chiaro che il rischio di rottura è più alto perché basta un punto, un anello di questa filiera in qualche punto del mondo che viene meno e quindi la filiera si rompe, se io accorcio la filiera il rischio evidentemente diventa più basso.
La Sostenibilità – minuto 06:43
MINUTO 06:43 – FRANCESCA FRATTINI
Tornando all’argomento “sfide”, una delle sfide prioritarie è quella della sostenibilità, che può essere intesa secondo accezioni differenti, per cui su questo tema abbiamo raccolto punti di vista diversi, partendo da quello di un’azienda stra-nota come Lamborghini.
Abbiamo avuto il piacere di raccogliere un importante contributo da Maurizio Reggiani, ora Vice President Motorsport di Lamborghini e prima papà di tutte le Lamborghini degli ultimi 15 16 anni . o giù di lì. È stato ospite ad un nostro evento, e tra le varie cose, Reggiani ha posto l’accento sul mantenimento, o come dice lui l’ingegnerizzazione, del DNA di un brand supersportivo, come appunto è Lamborghini, questo DNA di brand supersportivo Lamborghini lo deve e lo vuole mantenere anche quando si tratta di vetture elettriche.
Nell’episodio "La sostenibilità tra emozione ed elettrificazione", uno dei tre episodi dedicati a Lamborghini, ha anche condiviso con noi i risultati di un importante esperimento che attesta che cosa sia quel quid che fa davvero la differenza nell'esperienza della velocità, che non è il rumore, ma… scopritelo da voi andando a riprendere l’episodio, altrimenti è troppo facile. Io ora lascio la parola a lui sul tema sostenibilità. Maurizio Reggiani, Lamborghini.
MINUTO 08:01 – Automobili Lamborghini – Maurizio Reggiani
Episodio 5: Lamborghini: La Sostenibilità tra Emozione ed Elettrificazione
Oggi tantissimi si concentrano sul prodotto, cioè il prodotto cosa emette, quanto consuma, quindi quanto CO2 genera, ma indubbiamente questa è una parte. L'azienda sta cercando di trovare tutti quei sistemi, andando ad analizzare dalla logistica alla spedizione materiali, alla generazione di energia interna allo stabilimento, ai processi di assemblaggio del veicolo, ai processi di delivery del prodotto finale fino al cliente, ai processi di gestione della manutenzione presso il cliente, quello che può essere il risultato migliore.
Ed è chiaro che questo qui è uno dei grandi challenge che ci sono, perché gli ingegneri lavorano principalmente sul veicolo, ma c'è tutto un altro mondo dove si possono fare tantissime efficienze e si devono fare, altrimenti nessuno risolverà niente.
C'è un altro problemino che per chi sviluppa prodotto è altrettanto importante, che noi facciamo vetture che sono emozionali.
Questo è una delle grandi scommesse del futuro, perché fino a che parliamo di veicoli ibridi abbiamo sempre qualcosa che fa qua, un rumore ne fa e poi abbiamo un ausilio ibrido che ci spingerà le nostre vetture. Se pensiamo un pochino più avanti all'elettrificazione, io stesso quando ci penso, provo una macchina elettrica e dico "Ma cavolo, ma come sarà una Lamborghini che dovrà dare delle emozioni?”. E per questo diventa importante ingegnerizzare il DNA di un brand.
MINUTO 09:36 – FRANCESCA FRATTINI
Con il nostro Mario Casoni -in due episodi- abbiamo invece affrontato il tema della sostenibilità, trattandola secondo le varie accezioni in cui questo termine ha significato per un’azienda manifatturiera In questo contesto abbiamo ovviamente parlato anche di come lavorare sul fronte della sostenibilità consenta anche e soprattutto di generare un impatto positivo sulla redditività aziendale e viceversa.
MINUTO 10:04 – Mario Casoni – PTC
Episodio 2: Sostenibilità cosa vuol dire *davvero*
Un tema con cui mi trovo a discutere molto spesso con i clienti in tutta Europa. Sono i temi su come diventare più sostenibili quindi come aumentare la cosiddetta resilienza e due di questi temi sono temi centrali nella proposizione di valore di PTC verso questo tipo di aziende. Uno ha a che fare con il processo di progettazione ed è il fatto di consentire agli uffici di progettazione di pensare sin dall'inizio dalla fase di concetto del prodotto alla riciclabilità del prodotto, allo smaltimento a fine vita, che è un tema molto importante che non possiamo più dimenticare.
Il risparmio di risorse, di materie prime, di energia iniziano proprio progettando prodotti migliori. Chiaramente ogni volta che io spendo del tempo per produrre un prodotto che verrà scartato o che ha bisogno di essere rilavorato, consumo più risorse. Consumo, se è scartato, anche più materia prime, risorse produttive e tempo, che anche quello è una risorsa molto molto preziosa.
Un secondo tema ancora più direttamente collegato alla sostenibilità del processo produttivo è legato all'efficientamento del processo stesso
Il punto di partenza più ovvio è capire dove consumo, in realtà l'esperienza mi dice dopo tanti anni che anche quando lo sai non è che poi ci puoi fare molto. È meglio agire invece che su degli aspetti così puntuali, su questi aspetti, ma in maniera sinergica con un punto di vista più ampio. Cioè, se pensiamo che oggi una fabbrica in media viene usata tra il 40 e il 60% della sua capacità, alcune poi fabbriche molto efficienti raggiungono anche l’85-90%. Anche senza sapere dove tu consumi energia, ma se fossi in grado di portare questa efficienza dal 40-50% al 60% o 70% stai sicuro che risparmieresti una percentuale di energia molto elevata perché direttamente proporzionale all'uso che se ne fa.
MINUTO 12:21 – Mario Casoni – PTC
Episodio 14: Ad alta intensità… di risparmio energetico! Perché Sostenibilità e Redditività NON sono in contraddizione
Gli use case relativi alla misurazione della performance, alla misurazione della produttività del processo sono sicuramente in cima alla lista delle priorità. E abbiamo cercato sostanzialmente di rispondere a tre domande fondamentali.
La prima domanda è come misurare la produttività.
Il secondo tema è quello di come migliorare i processi e di miglioramento continuo in generale che sono presenti in ogni azienda.
Il terzo aspetto è individuare in maniera molto semplice e diretta qual è l'impatto di una qualunque iniziativa di miglioramento.
Perché chiaramente un'iniziativa di miglioramento difficilmente è a costo zero, se ha un costo qualunque va valutata rispetto ai suoi benefici. Quindi analisi d'impatto e piuttosto che del ritorno dell'investimento.
Ecco, dove la nostra tecnologia può portare un grandissimo valore aggiunto è nell’essere un puntatore laser che ti aiuta a capire esattamente dove vale la pena agire e dove non vale la pena, dandoti una misura quantitativa e non qualitativa del perché.
Le Esperienze dei Clienti – minuto 13:20
MINUTO 13:20 – FRANCESCA FRATTINI
Così come Maurizio Reggiani di Lamborghini abbiamo anche avuto il piacere di intervistare altri clienti con dei palmares di tutto rispetto
- partendo da Giampaolo Dallara e Andrea Pontremoli rispettivamente il fondatore e l'amministratore delegato di Dallara Automobili.
- Ecco, a questo proposito Giampaolo Dallara ha detto una delle frasi che mi hanno colpito di più in assoluto e che vi lascio per la fine di questa puntata, vi invito davvero ad ascoltarlo perché l’intervento di Dallara è stato illuminante soprattutto per questa parte, oltre che naturalmente per tutta la storia dell’azienda
Dicevo che abbiamo avuto il piacere di intervistare anche altri clienti,
- dopo Dallara, vi propongo un altro estratto da uno degli episodi dedicati a Lamborghini, con Maurizio Reggiani
- Dopo di lui sentirete parlare Martina Stefanon di IMA. Con lei abbiamo trattato cambi di modelli di business grazie all’IoT, di dati che diventano intelligenti e come fare a renderli realmente intelligenti e di macchine che diventano realmente smart
- Dopo di lei, Andrea Pontremoli, CEO di Dallara ci ha parlato dello sviluppo di auto da competizione, partendo dall’importanza del software – vi ricordo che le interviste di Andrea Pontremoli e Giampaolo Dallara sono state condotte da Paolo Delnevo
- con Massimo Palombo di Exacta del gruppo Lasetec. Abbiamo ragionato di innovazione, di tecnologia e ancora del dovere della sostenibilità
- Abbiamo infine parlato di realtà aumentata con Massimo Monguzzi di Cama Group
E poi avremo molti altri interventi che seguiranno nelle prossime puntate della seconda stagione.
Ora lascio a loro la parola, partendo dall’Ingegner Dallara,
MINUTO 15:08 – Dallara Automobili – Giampaolo Dallara
Episodio 13: Il segreto è rimanere apprendisti permanenti – Parola di Giampaolo Dallara
[Il nostro] è un mestiere dove si è perennemente degli apprendisti, perché cambia il modo di lavorare, perché si lavora con degli strumenti diversi, perché oggi intanto che progetti devi calcolare, devi guardare che costi poco e guardare che ci voglia poco tempo per produrlo. Ci sono tutti tanti strumenti che fortunatamente voi ci date e da questo punto di vista siamo degli apprendisti continui. Però così non è che ci sono alternative o lo fai o cambia mestiere se sei ancora in tempo. Allora voi ci stimolate anche a non dormire magari ci ricorda anche e grazie per farlo. ”Attenzione che adesso si va in questa direzione qui”, insomma, e allora noi siamo qui e diciamo: “Se si va lì ci vogliamo esserci anche noi”.
La partita la vogliamo giocare, la partita o la giochi continuamente se no sei finito. Il succo è questo: non c'è un'alternativa a continuare ad imparare. Come per voi se voi continuate a fare i vostri bellissimi prodotti come li fate adesso fra cinque anni voi siete fuori mercato lo sapete benissimo. Come lo sappiamo noi.
Quello che sappiamo adesso è come puoi fare la ricerca aerodinamica in minore tempo dando dei risultati più raffinati cercando delle cose. Perché la gara non si vince mica quando fai il tempo sul giro quando fai le qualifiche, ma vinci quando sei il primo, non il più veloce. Quindi devi cercare di fare l'aerodinamica che è poco disturbata dalla vettura che precede.
Si cambia sempre.
Cinque anni fa non si pensava così e adesso dove siamo dopo domani… adesso il progettista parla anche col fresatore e dice come facciamo per ridurre i tempi di produzione come può essere pensato. Non basta più fare un pezzo fatto bene deve essere fatto anche leggero, deve anche costare poco, ci vuole poco tempo a farlo. Insomma, è bello perché è una bella sfida.
MINUTO 16:58 – Automobili Lamborghini – Maurizio Reggiani
Episodio 4: Lamborghini: Ingegnerizzare il proprio DNA
La complessità è aumentata e aumentata e Lamborghini si è preparata si è preparata cercando di mettersi a bordo quello che serviva per il passo dopo. Quindi anticipare quello che doveva essere la necessità per i nuovi prodotti per i nuovi progetti per le ambizioni che aveva il brand.
Paolo Delnevo:
Una delle cose che riconosco soprattutto a Maurizio è la lungimiranza di condividere con i partner tecnologici di quel momento le strategie e le iniziative senza preoccuparsi dell'aspetto tecnologico. Non chiedendoci una soluzione tecnologica, ma raccontandoci quale sarebbe stata la sfida da lì ai prossimi 16-18 mesi e dandoci la possibilità di studiare e di capire quali fossero le tecnologie migliori per poterlo fare.
MINUTO 17:55 – IMA – Martina Stefanon
Episodio 3: Dati che diventano intelligenti e dove trovarli: IMA e le Smart Machines (con Roberta Barsotti – PTC)
IMA è già leader come costruttore di macchine. Il nostro obiettivo è diventarlo anche come fornitore di servizi tecnologici in ambito manufatturiero e questo appunto ha richiesto e continua a richiedere un cambio di mindset, di paradigma e proprio di modello di business con sicuramente un obiettivo economico, un obiettivo strategico, perché comunque sappiamo che è più difficile imitare un servizio piuttosto che copiare un qualcosa di fisico, un macchinario o una particolare tecnologia.
E non ultimo anche un obiettivo di sostenibilità, ovvero la Servitization Data Driven rappresenta comunque una piattaforma per realizzare servizi se vuoi con minori sprechi, con una maggiore attenzione al cliente, alle persone e alla fine anche all'ambiente.
All'interno di tutto questo ovviamente è la Servitization che la fa da padrone, ma alla fine è un fenomeno che si sta affermando sempre più presso tutti i costruttori di sistemi automatici e la tecnologia ne ha favorito ed accelerato il cambiamento e questa trasformazione ha fatto sì che le parole chiave in questo nuovo contesto divenassero sicuramente velocità, adattabilità e sensibilità e in questo contesto è cambiato anche molto il rapporto con i nostri clienti.
Raccogliere dati non è sufficiente, si fa spesso l'errore di voler raccogliere sempre più dati pensando che più dati sia meglio, in realtà più dati giusti e corretti è meglio, bisogna sapere individuare quali sono i dati che servono, saperli tradurre in informazioni utili ed immediatamente facilmente fruibili; quindi, bisogna sempre raccogliere i dati in base all'obiettivo che ci si è prefissati.
MINUTO 19:50 – Dallara Automobili – Andrea Pontremoli
Episodio 15: Andrea Pontremoli: In Dallara, l’auto è un oggetto software a cui ogni tanto diamo una forma fisica
Sicuramente oggi una macchina, vorrei dire che è un oggetto software a cui ogni tanto gli diamo anche una forma fisica, quando la produciamo.
Tu hai bisogno di sistemi che dialogano fra di loro, anche se lavori in ambiti completamente diversi e magari con tool completamente diversi e qui diventa importantissimo il PLM per fare in modo di integrare queste moli di dati che devono essere trasformati in informazione perché se rimangono dati non sono masticabili, quindi devo fare diventare informazione, la differenza tra dato e informazione è che il dato lo capisce solo chi l'ha richiesto e chi l'ha prodotto, l'informazione la capiscono tutti ed è solo lo scambio di informazioni che mi permette di creare know-how, di creare prodotto e questi dati tu li ottieni non quando la sviluppi perché ne hai pochi, svilupperai la macchina per un anno, due anni, ma io quando la do in uso ai clienti loro fanno milioni di ore e quindi ho milioni di informazioni in più. Non è che, come una volta, partivo dal concetto del prodotto e poi lo portavo in digitale, oggi parto dal digitale e poi a volte lo faccio diventare prodotto.
MINUTO 21:10 – Exakta – Massimo Palumbo
Episodio 17: Innovare in *profondità*: l’esperienza di Exakta
Exakta evidentemente è una società che ha fondato il suo successo sullo sviluppo di progetti, quindi il progetto per noi è elemento trenante di tutto il sistema.
Un progetto evidentemente è composto da una parte documentale nonché da una parte fisica. I clienti apprezzano il nostro modo di lavorare, in modo particolare l'utilizzo di PLM perché garanzia che il flusso operativo è assolutamente sotto controllo, sia in termini di avanzamento che in termini di cambio di revisioni.
Il mondo dell’Oil & Gas in particolare ha una caratteristica fondamentale, cioè quella della certezza dell'informazione che si basa su principi e su procedure esistenti.
La coerenza tra documentazione e procedure è fondamentale e quindi un sistema organizzato, quale è il PLM, aiuta terribilmente nel mantenere sotto controllo tutta la fase di sviluppo nonché di costruzione della macchina.
MINUTO 22:19 – CAMA Group – Massimo Monguzzi
Episodio 11: Segreto svelato: con la AR, CAMA Group trasforma le macchine per il confezionamento in servizi al cliente!
Noi facciamo della personalizzazione verso il cliente e ci poniamo con un aspetto consulenziale verso il cliente per potergli fornire, non delle macchine, ma una soluzione a un'esigenza produttiva.
Da questo punto di vista, la soluzione non è solo macchine, ma è anche servizi e quindi la realtà aumentata è una piattaforma perfetta per fare questo, a partire dalla formazione a tutti quelli che possono essere i servizi durante il ciclo di vita del nostro macchinario.
Non da ultimo, la realtà aumentata ad oggi ci consente anche di differenziarci rispetto al nostro mercato, a molti altri competitor e quindi ci pone in una condizione particolarmente positiva di vantaggio per noi.
MINUTO 23:17 – Automobili Lamborghini – Maurizio Reggiani
Episodio 6: Lamborghini : “Ci vuole un Michelangelo”, il fattore umano oltre alla tecnologia
Quando mi han chiesto come farete voi la transizione elettrica, ho detto non mi importa come ma devo garantire il DNA e per garantire di avere l'emozionalità che ho oggi l'unico modo che ho è di cambiare tutto.
E questo è quello che Tomasi di Lampedusa diceva nel Gattopardo, quindi la cosa positiva è che quando vogliamo che le situazioni rimangono come siamo ad oggi e abbiamo di fronte noi una rivoluzione, perché sarà una rivoluzione l'unico modo che c'è per far sì che garantiamo il DNA, che garantiamo l'emozionalità è avere la capacità di cambiare tutto, cambiare l'approccio, cambiare le cose e sicuramente per poter cambiare dobbiamo essere in grado oggi di simulare tutto, dobbiamo essere oggi in grado di fare qualcosa che virtualmente ci convinca che riusciremo a dare quell'emozione, quel DNA, qualche cosa in più che una Lamborghini deve dare rispetto agli altri, altrimenti falliremo in quello che sarà il processo della transizione, chiamiamola verso l'elettrificazione di un brand super sportivo come il nostro.
La Tecnologia e il suo Futuro – minuto 24:26
MINUTO 24:26 – FRANCESCA FRATTINI
Oltre alle interviste con i clienti, abbiamo naturalmente poi parlato anche e diffusamente del futuro della tecnologia, con colleghi e Partner.
Ne abbiamo parlato con un occhio particolare a nuovi strumenti quali l'intelligenza artificiale, il SaaS, la crescente importanza del software all'interno di quasi ogni prodotto, tant'è che appunto abbiamo approfondito il concetto di software che mangerà, o sta già mangiando il mondo? A voi scoprirlo nella puntata dedicata che vi invito a riprendere, vi faccio ora ripercorrere una breve carrellata partendo:
- Dal nostro Davide De Cesaris, parlando di IoT e miglioramento dell’efficienza aziendale
- Dopo di lui, ascolterete Roberto Cavarero di Accenture che illustra il perché il software mangia o mangerà il mondo
- Con il nostro Fabrizio Ferro abbiamo affrontato il tema dell’Intelligenza Artificiale applicata allo sviluppo prodotto in due puntate
- In una di queste, abbiamo anche avuto il piacere di ospitare Giulio Lanza di Capgemini Engineering
- Abbiamo proseguito parlando di Saas e vantaggi del Saas con Matteo Barbieri di DxP Services
- Per poi concludere questa carrellata con il nostro Michele Cambareri, parlando di gestione dei requisiti e sicurezza del prodotto
Partiamo ora con Davide De Cesaris.
MINUTO 26: 40 – Davide De Cesaris – PTC
Episodio 8: IoT: Da un grande potere, una grande responsabilità
L'analisi IoT diciamo che chiude il cerchio, perché permette di restituire ai progettisti, quindi a tutto quello che riguarda la parte di ingegneria e tutto quello che sta a monte della produzione, le informazioni effettive.
Queste informazioni permettono quindi di correggere eventuali errori di progettazione sia in termini di prodotto sia in termini di processo produttivo, quindi significa avere una visibilità dei dati in tempo reale che sono disponibili non solo alla produzione ma all'intera azienda.
Partire da monitorare l'OEE ci permette di capire dove possiamo andare ad aggredire nel più breve tempo possibile fondamentalmente le nostre inefficienze, i nostri sprechi in un'ottica lean e quindi essere assolutamente chirurgici per arrivare a un risultato nel più breve tempo possibile.
Ci tengo a precisare che un piccolissimo incremento in termini di OEE può portare a miglioramenti di centinaia di migliaia o se non milioni di euro in termini di riduzione dei costi, miglioramento dell'efficienza, migliorare l'efficienza significa anche utilizzare in modo migliore le risorse che abbiamo in termini energetici, produttivi all'interno delle nostre aziende manifatturiere.
Da un grande potere derivano grandi responsabilità.
MINUTO 27:06 – Accenture - Roberto Cavarero
Episodio 9: Il software mangerà il mondo?
Possiamo dire che in questo momento le componenti software all'interno dei prodotti che troviamo sul mercato stanno sempre di più aumentando, quindi c'è un maggior contributo e spesso non ce ne accorgiamo nemmeno, ad esempio in casa ci troviamo a avere a che fare con prodotti che hanno una grossa componente software, per esempio io lo dico così per esperienza, ho cambiato una caldaia ma l'ho scelta perché avevo un termostato intelligente e quindi la scelta mia della caldaia, benché fosse una scelta legata all'ecosostenibilità, al fattore di consumi, che in questo momento sono sempre una materia abbastanza delicata, è stata scelta proprio per poter dialogare con questo termostato intelligente.
Ci semplifica la vita ma a volte non ne sappiamo, non siamo nemmeno consapevoli di tutto ciò.
La componente software, per quanto riguarda la ricaduta sulle revenue, è pari a circa un 8%. Cioè l’8% delle revenue di un prodotto è derivata da quello che è il contributo del software. L'aspettativa per il 2040, stiamo parlando di un periodo di tempo abbastanza misurato, prevede che queste revenue crescano come influenza fino ad arrivare al 40%, quindi è una grossa opportunità. Considerate poi, oltretutto, che così come ci dicono i nostri analisti i margini derivati da questo ecosistema possono raggiungere il 33% del totale del business generato. Quindi un grosso spazio con il quale andare a proporsi sul mercato. Le aziende hanno la necessità, per certi versi anche un obbligo, di porsi sul mercato con una veste diversa, affrontando il tema dei dati.
MINUTO 29:00 – Fabrizio Ferro – PTC
Episodio 18: Angeli Custodi dell'Era Digitale: L'Intelligenza Artificiale nello Sviluppo del Prodotto
È evidente che l'intelligenza artificiale apporta un grosso vantaggio perché, come vedremo e come abbiamo già visto in altri podcast, è in grado di velocizzare tutta una certa serie di operazioni ed avere anche un ruolo propositivo. Però fondamentalmente l'intelligenza artificiale oggi, per come è costruita, è ancora limitata da almeno un paio di vincoli.
Il primo è quello legato alla qualità dei dati che vengono utilizzati per addestrarla. Se la qualità dei dati non è sufficientemente buona, l'intelligenza artificiale non è in grado di fornire delle risposte adeguatamente solide.
L'altro limite, che è un limite per chat GPT, ma è un limite anche in un ambito più tecnico, è la complessità del linguaggio. Tanto più il linguaggio è complesso, tanto più il linguaggio diventa estremamente tecnico o gergale in determinate situazioni e i progettisti sanno benissimo che cosa vuol dire questa cosa, l'intelligenza artificiale può essere in difficoltà nell'aiutare i progettisti, ma non solo i progettisti, nel loro lavoro.
Quello che ha sicuramente come vantaggio è quello che è in grado di elaborare grandi quantità di dati in un'unità di tempo molto piccola, in quantità di tempo molto piccole.
E quindi questo rappresenta un grosso vantaggio per tutte quelle che sono le attività ripetitive, try and error, che i progettisti, ma non solo i progettisti, tutte le persone che si occupano di sviluppo prodotto, si trovano a fare ogni giorno.
Abbiamo imparato dagli errori, abbiamo fatto sempre cose migliori anche grazie all'intuizione e alla creatività e questo sicuramente è stato il carburante che ha dato vita a tutta una certa serie di innovazioni, di prodotti che si sono visti negli ultimi anni.
Il problema è che probabilmente le persone che oggi lavorano in questo mondo da ormai 40 anni sono prossime ad andare in pensione, quindi, abbiamo ingegneri giovani che non hanno sicuramente 40 anni di tempo per poter imparare, probabilmente non hanno nemmeno 1, 2 o 3 anni per imparare le cose che gli altri hanno imparato in 40 anni e simultaneamente hanno la necessità di sviluppare delle competenze che sono diverse da quelle dei loro predecessori.
Non sono di più o migliori o peggiori, sono diverse proprio perché le tecnologie che hanno a disposizione sono diverse e il mondo che verrà è diverso da quello di 40 anni fa e quindi l'intelligenza artificiale ci può essere d'aiuto nel chiudere il gap e chiudere il gap il più rapidamente possibile.
MINUTO 31:51 – Capgemini Engineering – Giulio Lanza
Episodio 16: L'intelligenza artificiale governerà il PLM? (con Fabrizio Ferro)
Riscontriamo un interesse crescente nell’adozione dell’intelligenza artificiale nello sviluppo prodotto, un po’ come era avvenuto nel mondo della Supply Chain, nel Manufacturing già da alcuni anni. I benefici riguardano la standardizzazione dell’utilizzo delle parti, la collaborazione all’interno degli Uffici Tecnici, l’individuazione e la prevenzione e degli errori, ma ci sono anche dei rischi legati alla protezione della proprietà intellettuale, al nuovo ruolo del progettista, alla sua evoluzione, alla certezza della risposta dei sistemi. Questi sono temi sicuramente affascinanti che sempre più ci chiedono i nostri clienti nel mondo dello sviluppo prodotto.
Sicuramente il punto d'attenzione è quello della proprietà intellettuale dei dati, ovviamente il sistema va veramente nel cuore di un'azienda, nel suo know-how e lo elabora e lo rende disponibile quindi è un tema di assoluta attenzione questo.
L'altro tema è la certezza della risposta, quindi anche un tema di responsabilità e questo è figlio anche dei dati che ho a disposizione e quindi è propedeutico all'avvio di questi progetti anche un'attività di pulizia, di sistemazione e qualità dei dati.
E c'è anche un tema legato alle persone, il progettista dovrà sviluppare delle nuove competenze, sarà sgravato di quelle che diciamo solitamente vengono chiamate attività non valore aggiunto, consultare database, attività anche tra virgolette noiose, gli si liberano delle ore e queste ore vanno investite invece in attività a più valore aggiunto e quindi attività di innovazione, di ottimizzazione del prodotto, laddove l'intelligenza artificiale non può arrivare.
MINUTO 33:40 – DXP Services – Matteo Barbieri
Episodio 12: Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul SaaS
Oggi il SaaS è un concetto ampio che prevede l'utilizzo di un servizio che viene integrato con un abbonamento che viene quindi fornito in maniera sempre aggiornata, distribuita e anche personalizzata in funzione dell'utente.
Se vogliamo pensare anche a situazioni molto più semplici, mi viene in mente Netflix, così come tutti i servizi di fruizione video e audio che ci sono su internet ad oggi, ma anche dal punto di vista delle aziende, Microsoft, se voi pensate a tutta la suite Microsoft Office, oggi è disponibile su internet con le stesse caratteristiche di quella che si trova sul desktop.
Anzi, certi tipi di soluzioni sono maggiormente integrate, si può scrivere e modificare fogli Excel in contemporanea, collaborare nella scrittura di documenti Word e quindi chiaramente questo semplifica molto di più la vita a chi deve lavorare in collaborazione.
La soluzione SaaS chiaramente consente innanzitutto, proprio grazie alla sua caratteristica di essere sul cloud, di poter accedere a questo tipo di servizi in qualsiasi punto uno si trovi, anche attraverso i propri dispositivi mobili, per assurdo.
Nel caso specifico del PLM, che è chiaramente un processo altamente collaborativo, perché lo sviluppo prodotto parte chiaramente dalla progettazione fino poi alla produzione vera e propria del prodotto, prevede l'utilizzo di diversi dipartimenti che devono collaborare insieme in fasi diverse, il cloud è, con la soluzione SaaS, sicuramente la soluzione migliore.
Nel momento in cui l'azienda ha necessità di poter sviluppare un numero di prodotti significativamente maggiore rispetto al solito, può ottenere licenze e aggiuntive senza doversi ristrutturare dal punto di vista del software, dell'hardware e al tempo stesso quello che è una garanzia, se vogliamo, che può fornire la soluzione SaaS è quella, comunque, di un ambiente estremamente sicuro.
L'azienda sposta i propri asset sul cloud, quindi, non ha più necessità di avere hardware, di dover acquisire asset che poi sono deprecabili ma anzi può concentrare il proprio IT sullo sviluppo del business e quindi non doversi più dedicare a attività di manutenzione che sono quindi onerose sia in termini di costo ma anche proprio di disponibilità delle risorse.
MINUTO 36:23 – Michele Cambareri – PTC
Episodio 19: È la Sicurezza del prodotto, bellezza, e puoi farci molto!
La sicurezza, come altri argomenti simili, devono far parte dello sviluppo di prodotto fin dall'inizio, ossia devono rientrare anche nei requisiti del prodotto.
Le idee, ciò che ci porta a sviluppare un prodotto deve essere formalizzato in modo da essere già compatibile con le norme di sicurezza a cui il prodotto deve sottostare e proprio in questo contesto è importante che la gestione dei requisiti non sia più fatta in maniera separata dello sviluppo di prodotto ma che sia parte integrante di questo sviluppo che rappresenti una fase iniziale e poi finale dello sviluppo di prodotto, perché come sappiamo tutti un errore nei requisiti diventa terrificante al momento della produzione.
L’importanza della formazione – minuto 37:00
MINUTO 37:00 – FRANCESCA FRATTINI
Dopo questa carrellata dedicata alle nuove tecnologie, parliamo di un tema, strettamente legato a quello tecnologico, che è il tema della formazione, un requisito imprescindibile per portare avanti un discorso di innovazione e perché no anche di creatività perché per uscire dagli schemi, prima questi schemi, bisogna conoscerli.
Questo è quello che cerchiamo di fare poi ogni giorno anche noi come PTC e lo facciamo anche sostenendo i Competence Center, ne sosteniamo due in Italia, MADE di Milano e Bi-Rex a Bologna. in particolare, in questo caso abbiamo avuto il piacere di ospitare un'altra volta Marco Taisch, questa volta in veste di presidente del MADE, il Competence Center di Milano, che ci ha illustrato il funzionamento di questi hub di conoscenza che consentono alle aziende di formare, testare, provare e -perché no- anche sbagliare all'interno di un ambiente protetto.
MINUTO 39:57 – Made - Competence Center Industria 4.0 – Marco Taisch
Episodio 7: Liberi di sbagliare. Benvenuti ai Competence Center (con Fabrizio Ferro)
I Competence Center sono nati per pensare alle imprese, noi facciamo formazione alle persone che lavorano già nelle imprese. Molte delle innovazioni, delle ricerche che le università fanno, lo fanno anche sempre insieme alle imprese, nel momento in cui parliamo di ingegneria la collaborazione sulla ricerca, sull'innovazione col mondo delle imprese è già di per sé molto stretta.
Ma poi questa innovazione deve arrivare sul mercato, ecco i Competence Center svolgono questo ruolo, quindi accelerano il processo di trasferimento tecnologico, ma lo fanno in un modo pratico, il fatto di avere questi 2.500 metri quadri dove ci sono tecnologie che si possono comprare oggi, attenzione che non sono un laboratorio di ricerca, ma sono cose che esistono sul mercato, sebbene siano evidentemente sulla frontiera dell'innovazione tecnologica, fa sì che la velocità con la quale le tecnologie arrivano al mercato è la più alta possibile ed è quello che è necessario a un paese che deve rimanere evidentemente competitivo.
Siamo tutti apprendisti permanenti – minuto 39:10
MINUTO 39:10 – FRANCESCA FRATTINI
Siamo in dirittura ad arrivo e non me ne vogliano gli altri, ma vorrei concludere con un estratto che include la frase che, come vi ho già detto, mi ha colpito di più di questo percorso che abbiamo fatto insieme fino adesso e che secondo me riassume anche la filosofia del nostro podcast e di quello che vogliamo fare; quindi, lascio nuovamente la parola all'ingegner Giampaolo Dallara.
MINUTO 39:32 – Ingegner Giampaolo Dallara
Episodio 13: Il segreto è rimanere apprendisti permanenti – Parola di Giampaolo Dallara
Si impara sempre sempre, si continua a imparare sempre di più e quelle che fino a due mesi fa magari erano certezze, adesso cominciano a diventare dubbi e ti aiutano a pensare anche qualcosa in un modo anche diverso.
Insomma è bello anche questo non avere certezze, il sapere che sei un apprendista permanente, ci pensa uno di 87 anni che si sente che è sconsapevole, che magari c'è un ragazzino che è appena uscito da liceo, da liceo magari no, ma dai corsi qui che senza d'altro ne sanno più di me e che soprattutto è più veloce di me imparare, anche perché sono più veloci anche ad apprendere tutto quello che voi fornite, che è bello però considerare anche quelli, insomma siamo fortunati anche di essere circondati di ragazzi che hanno voglia di imparare.
Conclusione – minuto 40:20
MINUTO 40:20 – FRANCESCA FRATTINI
E questo è l’ultimo contributo con cui desideravo chiudere questa puntata: “È bello sapere di non avere certezze e che siamo sempre apprendisti permanenti.” Questa, da noi “Apprendisti Permanenti”, è la puntata dedicata al Meglio di questa prima stagione.
Questa è sempre Trasformazione Digitale - Come il digitale trasforma il fisico.”
Io sono sempre Francesca Frattini e il nostro viaggio non termina qui, questa è stata una puntata riassuntiva che voleva fare da cornice, come dire mettere un punto su quello che abbiamo esplorato finora, nonché darvi l’opportunità di scoprire cosa vi siete persi se non ci avete ascoltato in tutte le nostre puntate fino ad ora .
Vi diamo ora appuntamento a gennaio con la seconda stagione, per la quale abbiamo in serbo per voi altre interviste, altri clienti e altre novità.
Nel frattempo, preparatevi recuperando gli episodi che avete perso e magari suggeriteci nuovi argomenti, potete scrivermi via Linkedin o come preferite, mi trovate come Francesca Frattini PTC.
Vi ricordo inoltre che sempre su Linkedin è disponibile la pagina del podcast, che naturalmente si chiama "Trasformazione Digitale - Come il digitale trasforma il fisico”. Vi invito a seguirla subito e a commentare, i vostri input per noi sono assolutamente preziosi.
Vi invito anche se lo gradite ovviamente a lasciarci una recensione sula vostra piattaforma preferita, quella da cui ascoltate il podcast, quella da cui mi state ascoltando in questo momento.
Adesso concludo davvero e voglio iniziare rinnovandovi i ringraziamenti per l’accoglienza e l’interesse che ci avete dimostrato finora, non solo a nome, mio ma a nome di Paolo Delnevo, di tutti gli speaker interni PTC e di tutti i clienti e i partner che ci hanno accompagnato in questa avventurosa prima stagione.
Ne approfitto anche per ringraziare gli angeli del podcast: Matteo Scandolin, da Mestre con furore e Andrea Ciraolo. Un ringraziamento particolare è riservato a 39Marketing e Donatella Ardemagni, e a Nina Vittori. Loro sono le altre grandi anime dietro questo podcast
Vi diamo tutti appuntamento a gennaio con altre novità, vi ringrazio ancora e vi auguro una buona giornata.
Sono sempre Francesca Frattini, questa è sempre “Trasformazione Digitale-Come il Digitale Trasforma il Fisico”, come sempre, trovate in descrizione i vari link utili e sul sito https://www.ptc.com/podcast-trasformazione-digitale. Alla prossima!
Conduttore del podcast
Francesca Frattini, Regional Marketing Director, Southern Europe di PTC
Da oltre 25 anni attiva nel Marketing del mercato ICT e in PTC dal 2000, Francesca Frattini è esperta di marketing digitale, strategico e operativo, in particolare sui social media, sviluppato in team e con stakeholder internazionali. Da sempre il suo obiettivo è creare programmi di marketing basati sullo scambio e condivisione di esperienze per una crescita comune, valorizzando i risultati e i successi dei clienti.
Laureata in Economia Aziendale presso l’Università Luigi Bocconi, lontano dai microfoni e dal lavoro, è attrice amatoriale, madre orgogliosa e una sorridente curiosa alla continua ricerca dell'unconventional.
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