Sostenibilità: cosa vuol dire *davvero*

In questo episodio, Mario Casoni, sales manager per Europa, Middle East, India per la parte IOT di PTC, ci parla di sostenibilità per le aziende manufatturiere.

Di cosa parliamo in questo episodio ?

Introduzione

Sono Francesca Frattini Direttore Marketing di PTC Italia e oggi sono in compagnia di Mario Casoni sales manager per Europa, Middle East, India per la parte IOT di PTC che, come ricorderete, significa Internet of Things. Con Mario oggi parliamo di sostenibilità.

Cosa significa davvero Sostenibilità per le aziende manifatturiere oggi?

Francesca Frattini: Che cosa vuol dire davvero per le aziende manifatturiere il concetto di sostenibilità? Mario benvenuto lascio a te la parola

Mario Casoni: Grazie Francesca e grazie per avermi invitato oggi a condividere qualche idea riguardo a quella che è la strategia di PTC o in generale la mia esperienza con clienti di varie dimensioni, vari tipi di industria, vari tipi di geografia con cui ho avuto modo di trattare in questi anni, nei quali ho visto un crescente interesse delle problematiche legate proprio alla sostenibilità.

Cosa si intende per sostenibilità, ma sicuramente diciamo guardando la poi politica recente, c'è un ambito di sostenibilità economico finanziaria che deriva dalla grandissima volatilità che si è creata sui mercati e che quindi ha avuto impatto anche sulle aziende manifatturiere negli ultimi 12 mesi. Parliamo, quindi, di volatilità della domanda, poi parliamo di volatilità della supply chain. Sono noti, nel periodo pandemico, i problemi di approvvigionamento i problemi legati alla non disponibilità di determinati componenti, che hanno causato ritardi nelle consegne di prodotti ai clienti o assolutamente azzerato la capacità produttiva in certi settori industria. Pensiamo ad esempio all'industria dei chip quindi alla parte automotive, colpita in maniera molto forte.

L’impatto della Volatilità e degli scenari macroeconomici

Mario Casoni: La volatilità è anche un rovesciamento di scenario quindi abbiamo avuto prima la fase di carenza ora la fase di sovrabbondanza. Se andiamo a vedere il prezzo in un negozio di un personal computer, se andiamo a vedere qual è il valore delle azioni delle aziende di semiconduttori, vediamo un'inversione di tendenza molto forte che è avvenuta nell'arco della scorsa estate, quindi nell'arco di pochi mesi.

Il tema della volatilità e dei cambiamenti improvvisi è ulteriormente inasprito dallo scenario inflattivo. L'inflazione molto alta costretto le banche centrali a intervenire, l'intervento sulle banche centrali con l'aumento dei tassi di interessi sta deprimendo l'economia non ugualmente in ogni paese del mondo, non ugualmente in ogni paese d'Europa, ma l'eurozona nel complesso sta entrando in una fase di recessione.

Nella fase di recessione sappiamo che c'è una forte volatilità della domanda a seconda del settore di industria in cui si è. Può colpire l'industria primaria, può colpire le industrie più orientate ai consumatori, ma anche qui ci sono degli aumenti di prezzi che portano alla depressione della domanda.

Questo è un tema con cui mi trovo a discutere molto spesso con i clienti PTC in tutta Europa. Ragioniamo su come diventare più sostenibili quindi come aumentare la cosiddetta resilienza e due di questi temi sono temi centrali nella proposizione di valore di PTC verso questo tipo di aziende.

La proposizione di valore della sostenibilità parte dal ripensare la progettazione

Uno ha a che fare con il processo di progettazione ed è il fatto di consentire agli uffici di progettazione di pensare sin dall'inizio dalla fase di concetto del prodotto alla riciclabilità del prodotto, allo smaltimento a fine vita.

Tema molto importante che non possiamo più dimenticare. È chiaro che finché era molto economico sotterrare i prodotti alla fine, metterli in discarica, questo non è un grande problema. Ci stiamo accorgendo che le discariche sono piene, ci stiamo accorgendo che riciclare, se non fatto nel modo corretto, è energeticamente molto costoso. Dati i prezzi dell'energia degli ultimi mesi è chiaro che questo impatto è sia un impatto ambientale che un impatto economico.

La riciclabilità, come dire, è un vantaggio a tutto tondo non solamente perché i consumatori sono più sensibili, per quei settori dove diciamo si è diretto contatto con il pubblico, ma anche perché ci sono proprio problematiche pratiche di costo dello smaltimento che vanno affrontate in base alla progettazione. Non è più possibile pensare a progettare solo in funzione delle prestazioni o del costo bisogna anche servire una variabile che è proprio la variabile ambientale. Usare non usare certi materiali implica fare o non fare certe scelte in fase di progettazione.

Sostenibilità e Generative Design

Mario Casoni: Un altro tema è quello di usare meno materiale. In questo senso tutta la tecnologia PTC legata al Generative Design aiuta, perché permette di disegnare componenti, parti, sotto sistemi che hanno le stesse prestazioni meccaniche di componenti disegnati in maniera tradizionale, ma usano molto meno materiale aprendo anche la porta al design additivo o a tecniche di manufacturing che hanno meno implicazioni dal punto di vista dei trasporti, quindi nella supply chain.

La grande innovazione della manifattura additiva è quella di evitare il trasporto. Il trasporto, lo sappiamo, soprattutto negli anni della pandemia, è diventato un grosso collo di bottiglia. Si sono visti sui giornali le navi che aspettavano di attaccare, la scarsità di prodotti, dovuti proprio a colli di bottiglia nelle catene distributive. Ecco credo che questi due temi siano molto popolare lo diventeranno sempre di più nel futuro, perché il risparmio di risorse, di materie prime, di energia inizia proprio progettando prodotti migliori.

Mi ricordo anni fa lavorando nel settore aeronautico, che un progettista mi disse “qual è il componente migliore che posso progettare da mettere su un velivolo? quello che posso evitare di mettere. Non si guasta, non costa e non mi darà nessun problema”. Ecco questo tipo di principio di linea guida credo che possa essere a livello indicativo, come stella polare, anche un principio utile per tutto quello che è l'approccio alla progettazione odierno.

Sostenibilità come efficientamento del processo produttivo stesso

Mario Casoni: Un secondo tema ancora più direttamente collegato alla sostenibilità del processo produttivo è legato all'efficientamento del processo stesso.

 

Essere più sostenibili significa:

 

  • ridurre l'impronta energetica
  • usare macchinari nuovi
  • usare tecnologia digitale
  • ottimizzare la pianificazione della produzione

Ad esempio, un vantaggio può essere ridurre il numero dei turni. invece che avere tre da lavorare su tre turni con un'efficienza del 60% è molto meglio lavorare su due con un'efficienza del 90%, chiaramente sto facendo un discorso del tutto teorico, ma questo è il principio verso cui tendere. È facile no, è possibile sì!

All’interno del processo produttivo ridurre l'impronta energetica ottimizzando il consumo dell'energia anche quando l'energia è disponibile a un costo più basso, in generale riducendo gli sprechi parte dal capire dove ho degli sprechi o dove posso diciamo organizzare l'economia e scala. Quindi capire prima di tutto e poi intervenire.

Sostenibilità come miglioramento della qualità del processo produttivo stesso

Un secondo aspetto è la riduzione degli scarti e delle rilavorazioni dovute a problematiche di qualità.

Qualunque azienda ha delle tematiche di qualità, in alcune sono più pressanti o più normate che in altri, però è un tema sempre presente. Chiaramente ogni volta che io spendo del tempo per produrre un prodotto che verrà scartato o che ha bisogno di essere rilavorato, consumo più risorse. Consumo se è scartato anche più materia prime, risorse produttive e tempo, che anche quello è una risorsa molto molto preziosa.

Le ore in una settimana sono 24 al giorno, per 7 giorni sono 168 ore. Guardando bene come vengano utilizzate, questa secondo noi anche da un punto di vista poi delle soluzioni che noi portiamo aziende manifatturiere e un'angolatura per vedere l'efficienza molto interessante. perché è molto operativa e consente di capire l'impatto che hanno certe inefficienze in maniera molto diretta. Però di questo magari ne parliamo una prossima volta.

I Vantaggi dell’Internet of Things (IOT)

Quindi riduzione scarti, riduzione del rework e in generale riduzione del tempo in cui si consuma il massimo livello di energia. Questi sono i temi che le nostre tecnologie e le soluzioni PTC in ambito IOT portano come proposizione di valore rispetto ai nostri clienti. Sono tipo di soluzioni e tecnologie che vanno calate sul processo produttivo specifico e sulla natura di come è strutturata l'azienda; ammettono un grado di personalizzazione elevato fondamentale all'interno di temi che sono assolutamente “su misura” per usare un paragone della moda che è quello che poi determina un più alto valore aggiunto alla soluzione stessa.

Dove si può agire per arrivare ad un vero risparmio energetico?

Francesca Frattini: Se ti chiedessi di parlare sulla base della tua esperienza di quello che hai sentito presso i clienti, il tipo di richieste che ti vengono fatte in temi di sostenibilità, resistenze o le obiezioni che incontri. Hai qualcosa da condividere, da raccontarci? Soprattutto perché vorrei sapere come rispondi

Mario Casoni: Sai che io spesso tendo ad assumere un punto di vista non del tutto convenzionale. In molte di queste situazioni mi viene chiesto qualcosa di standard. Ad esempio il prezzo del gas è schizzato alle stelle, il prezzo dell'energia elettrica anche. La domanda che mi viene fatta è “hai qualcosa che mi aiuti a capire esattamente dove io consumo?” La mia risposta è sì ce l'ho, ma non so se questo sia il punto di partenza giusto. Perché il punto di partenza più ovvio è capire dove consumo, in realtà l'esperienza mi dice dopo tanti anni che anche quando lo sai non è che poi ci puoi fare molto.

È meglio agire invece che su degli aspetti così puntuali, su aspetti in maniera sinergica con un punto di vista più ampio.

Se pensiamo che oggi una fabbrica in media viene usata tra il 40 e il 60% della sua capacità, alcuni poi fabbriche molto efficienti raggiungono anche l’85-90%. Anche senza sapere dove tu consumi energia, ma se fossi in grado di portare questa efficienza dal 40 al 60% o 70% stai sicuro che risparmieresti una percentuale di energia molto elevata perché direttamente proporzionale all'uso che se ne fa. Quindi il tema è che al giorno d'oggi potrebbe sembrare non particolarmente innovativo dell'efficientamento globale del processo produttivo, invece secondo me in questa situazione congiunturale diventa molto interessante. Solo che tende a non essere un tema che sta in cima alle priorità di quello che si fa nelle aziende.

Se tu parli di industria 4.0 tutti ti chiedono di fare la manutenzione predittiva della macchina, una volta fatto, poi si scopre che, insomma, si poteva anche non agire lì. Sembrava che si dovesse agire lì, ma non era poi il punto giusto.

Quindi il tema diventa qualunque azienda manifatturiera vorrebbe avere un'efficienza superiore al 60%. Perché non ci riesce? perché mancano la visibilità, perché mancano un tipo di collaborazione tra diversi dipartimenti che stanno in un plant che impedisce loro di ottenere questi miglioramenti a un costo accettabile. La nostra tecnologia può portare un grandissimo valore aggiunto nell’essere un puntatore laser che aiuta a capire esattamente dove valga la pena agire e dove non valga la pena. Dando una misura quantitativa e non qualitativa del perché. È una proposta abbastanza innovativa perché in qualche forma tutte le aziende hanno qualcosa di simile, però sai, c'è il puntatore più sottile, più mirato e c'è quello ad ampio spettro Queste sono una serie di nuove possibilità che noi offriamo ai nostri clienti il cui impatto va valutato caso per caso.

Il calcolo quantitativo dell’efficienza di processo

Francesca Frattini: È un punto di vista oggi interessante o popolare dal punto di vista di ciò di cui si parla alla macchinetta del caffè?

Mario Casoni: Alla macchina del caffè si parla dei temi più innovativi, quelli che stanno alla frontiera dove però il valore e il ritorno di certi investimenti è giusto esplorare, provare perché certe volte diciamo “macinando tanta roccia che viene fuori dalla miniera ogni tanto trovi anche la grossa pepita, ogni tanto non la trovi però” Non ho niente contro questi temi io parlo spesso di approcci innovativi su tecnologia veramente molto innovative. Quello che dico è che questa sperimentazione non deve però limitare l'attenzione verso degli aspetti più tradizionali della gestione delle prestazioni, dell'efficienza all'interno della fabbrica dove ci sono ancora ampissimi margini di miglioramento. Guardando dal punto di vista economico, cioè del ritorno degli investimenti, sono tipologie di iniziative che garantiscono un ritorno degli investimenti elevatissimi. Non è che la gente non li voglia fare, è che la gente manca certe volte della necessaria visibilità e fiducia che si possa fare. Dice “noi ci abbiamo provato, ci proviamo da tanti anni, abbiamo persone dedicate a questo, però siamo arrivati solo fino a lì”

Francesca Frattini: Forse sono partiti dall'approccio sbagliato.

Mario Casoni: Forse quello o forse si instaura nel tempo una convinzione che siccome sono stati fatti sforzi, li si è arrivati, molto più in là non si riesce ad arrivare. Ecco io ho il piacere di riuscire a scardinare questo punto di vista cercando di dimostrarlo in pratica. Perché poi sai queste cose fanno presto a diventare guerre di ideologia, invece l'approccio è di parlare di numeri, di cosa succede oggi e di cosa potrebbe succedere domani.

Conclusioni

Francesca Frattini: Spunto quest'ultimo, ma anche tutti gli altri veramente molto interessanti che poi è l'obiettivo per cui siamo qua. Fornire delle idee, delle ispirazioni che facciano in modo che i nostri ascoltatori riescano a vedere qualcosina in più rispetto a quello che fanno normalmente tutti i giorni. Come dicevi tu magari la risposta è dietro l'angolo, ma non la vediamo e quindi spero che noi riusciamo ad aiutare a vedere la dietro l'angolo

Mario Casoni: Si esatto la mia idea era quella di dare concretezza al nostro nome aziendale PTC – Power To Create, la possibilità di creare. Ci sono tecnologie molto pragmatiche, molto innovative che possono veramente fare la differenza

Francesca Frattini: Mario grazie mille per essere stato con noi sicuramente ti inviterò ancora per approfondire alcuni di questi temi, quindi tieniti pronto

L'ospite dell'episodio

Mario Casoni, IoT Sales Director per Europa, Medio Oriente, Africa e India

In PTC dal 2005, Mario Casoni coordina un team vendite internazionale specializzato nelle soluzioni e piattaforme in ambito Industrial Internet of Things e realtà aumentata, in qualità di abilitatori chiave delle iniziative di trasformazione digitale e più specificamente nell’ambito delle iniziative volta ad realizzare una visione di Digital Thread. In precedenza ha ricoperto vari altri ruoli con responsabilità a livello internazionale in ambito commerciale e di Business Development, collaborando con molti dei principali clienti di PTC nei settori Automotive, Industrial, Aerospazio e difesa e Retail&Consumer sia a livello italiano che europeo.

Laureato in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Torino, Casoni ha lavorato sia ambito consulenziale che commerciale, con ruoli di crescente responsabilità presso varie aziende del settore ICT. Appassionato motociclista e in generale di sport all’aria aperta, pratica assiduamente trekking e mountain bike.

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