Andrea Pontremoli: In Dallara, l’auto è un oggetto software a cui ogni tanto diamo una forma fisica

In questo episodio Andrea Pontremoli, Amministratore Delegato e Socio di Dallara Automobili ci parla di come l’approccio Agile applicato al manufacturing nel motorsport e nell’automotive consente al digitale di creare il fisico, inventando quando serve nuovi materiali e soluzioni per risolvere una esigenza di prodotto.

Di cosa parliamo in questo episodio ?

Introduzione

Francesca Frattini: Buongiorno e benvenuti a “Trasformazione Digitale - Come il Digitale trasforma il Fisico”. Sono Francesca Frattini, Direttore Marketing PTC e oggi abbiamo una nuova puntata speciale , in trasferta a Varano De’ Melegari. Lascerò a breve la parola a Paolo Delnevo, il nostro GM e VP sud Europa, che ha intervistato Andrea Pontremoli, CEO di Dallara Automobili, sul tema dell’importanza della gestione del software anche in ambito Automotive. Parafrasando Pontremoli: prima si partiva dal concetto del prodotto e poi lo si portava in digitale, oggi si parte dal digitale e poi a volte lo si fa diventare prodotto.

Lascio quindi lo spazio a Paolo Delnevo e Andrea Pontremoli, ma prima vi suggerisco di ascoltare anche l’episodio con l’intervista sempre di Paolo Delnevo all’ingegner Giampaolo Dallara, fondatore di Dallara Automobili per conoscere il punto di vista completo di Dallara Automobili.

Quanto conta il software in un prodotto meccanico oggi?

Paolo Delnevo: Grazie Andrea è un piacere per me. Ho avuto la fortuna di intervistare anche l'ingegner Dallara, ed è sempre un'emozione essere qua [in Dallara Automobili]. Avevo un paio di domande, soprattutto perché siamo sono di ritorno dal PTC LiveWorks che è il nostro evento annuale. Grandi temi, ma uno sopra tutti che può essere sintetizzato come: “Il software si sta mangiando il mondo”.

Anche prodotti storicamente meccanici hanno una quantità di software e le funzionalità governate dal software sono sempre più critiche (nell'ottica della sicurezza). Ovviamente in automotive è abbastanza ovvio, però mi domando soprattutto nel Motorsport e nel progetto Dallara Stradale come state affrontando questa complessità che sta esplodendo. Diventerà sempre più logaritmico il grado di complessità, quindi quali strumenti PLM, ALM, e come affrontate dal punto di vista metodologico questo aspetto che rischia di esplodere nelle mani?

Andrea Pontremoli: Sicuramente oggi una macchina è un oggetto software a cui ogni tanto diamo anche una forma fisica, quando la produciamo, ma non sempre. Abbiamo fatto anche macchine, cito la Bugatti Vision, solo in virtuale, che hanno corso solo nei videogiochi. Ne abbiamo fatta una solo come dimostratore per farne vedere la forma, che è andata su console Sony mi sembra.

In effetti la tua domanda è molto centrata perché, se ti ricordi durante primi eventi che facevamo con PTC (allora facevamo la KTM) dicevo: “Vedete questa macchina? Ci abbiamo messo 9 mesi, 8 in virtuale/digitale e 1 per produrre la macchina”.

Oggi devo dire che a volte non produciamo neanche la macchina a volte produciamo solo i modelli digitali poi li diamo al cliente e lui si occupa poi di produrli con chi vuole e come vuole.

Non è più questione di progettare e produrre, ma di gestire e integrare intelligenza digitale in un prodotto fisico, grazie al PLM

In effetti, sta sorgendo molto prepotentemente il discorso della gestione, dell'integrazione di una complessità sempre più grande. Noi siamo sempre stati abituati a sviluppare l'auto a pezzi: cioè c’è l’aerodinamico che fa la parte aerodinamica, poi c'è il veicolista che fa la parte sospensione, poi c'è il telaista che fa tutta la parte della struttura, poi c'è chi si occupa del software di bordo, ma come sistema che fa funzionare tutti i vari pezzi.

Oggi non ci possiamo più permettere che l’aerodinamico non conosca come è fatta la sospensione, perché gli modifica in maniera impressionante quello che sarà poi il suo sistema aerodinamico. Tu hai bisogno di sistemi che dialoghino fra di loro anche se lavorano in ambiti completamente diversi, magari con tool completamente diversi. Qui diventa importantissimo il PLM per fare in modo di integrare queste mole di dati che devono essere trasformate in informazione, perché se rimangono dati, non sono masticabili.

La differenza tra dato e informazione è che il dato lo capisce solo chi l'ha richiesto e chi l'ha prodotto, l'informazione la capiscono tutti ed è solo lo scambio di informazioni che mi permette di creare know how, di creare prodotto. Non lo scambio dei dati, perché altrimenti ti mando una sequenza di bit che non so cosa vogliano dire: non ho il significato, ma ho il significante.

Dai dati alle informazioni per una conoscenza condivisa in azienda

Ecco questo sicuramente è l'ambito su cui stiamo lavorando di più. Chiaramente ha comportato un cambio forte anche nel nostro modo di sviluppare le cose quindi noi abbiamo bisogno di sistemi che siano sempre più integrati quindi la CFD [analisi fluidodinamica] che dialoga con la parte strutturale che a sua volta dialoga con il disegno tecnico che dialoga anche a valle, quando vai poi a dare il prodotto al tuo cliente.

Dai dati di progetto ai dati d’uso per migliorare i modelli matematici progettuali

Quindi hai bisogno poi di avere sempre più dati che ti aiutino a correlare i modelli matematici con cui tu hai sviluppato la vettura. Questi dati non li ottieni quando progetti la vettura, perché ne hai pochi, cioè svilupperai la macchina (per un anno o due), ma quando do in uso ai clienti la vettura, loro faranno milioni di ore di viaggi e quindi avrò un milione di informazioni in più.

Poter raccogliere (questi dati) e validare i modelli è un altro ambito su cui in particolare gli OEM stanno lavorando in maniera molto profonda.

Agile manufacturing in Dallara: dal digitale per creare il fisico

Paolo Delnevo: Anche tu arrivi dal mondo del software, tanti anni fa ormai, e durante un paio di interventi c’era un professore del MIT ha trattato il tema dell’Agile Development anche nella meccanica. Tendenzialmente dice l'approccio waterfall in una dinamica completamente diversa incomincia a segnare il passo, e il cambiamento è necessario per le aziende.

Quindi si rivolgeva ai nostri clienti dicendo: “Dovete iniziare a pensare (per chi non ha già fatto) la meccanica nell'ottica dello Scrum e quindi del ciclo iterativo di progettazione”. È chiaro che dal nostro punto di vista ci vogliono anche degli strumenti diversi. Quando parli di coinvolgere nel progetto, non solo il cliente, ma anche il fornitore, significa che devi avere degli strumenti che consentano anche delle sessioni collaborative. PTC sta andando lì, perché sta creando una piattaforma [CAD] Creo + ossia in SaaS che dà la possibilità di fare della progettazione simultanea, in modo da essere l'elemento tecnologico abilitante alla tecnologia Agile.

Ecco, in questo ambito Dallara come si pone nella tecnologia Agile? O meglio nella progettazione Agile sulla parte meccanica?

Andrea Pontremoli: Noi siamo passati proprio a un estremo quasi opposto del come si è sempre progettato in passato. Noi prendevamo la caratterizzazione di alcuni materiali, avevi dei dati di progetto e date le caratteristiche dei materiali io andavo a progettare il manufatto. Oggi si parte da quel manufatto e dall'uso del manufatto e si torna indietro, perché la tecnologia oggi ci permette sia di poter dare al progettista delle forme a cui lui non ha pensato, ma anche di poter chiedere materiali che in realtà non esistono.

Oggi noi siamo abituati a caratterizzare i materiali. In effetti quello che sta succedendo è che in alcuni casi, in particolare con l'avvento delle nanotecnologie, si possono creare materiali che in natura non esistono, che però combino. Magari posso combinare la robustezza e la leggerezza del carbonio (che è un materiale molto rigido in alcune direzioni e leggero ma non è duro e quindi si scalfisce), con una Lay-Up di qualche atomo di titanio o di acciaio.

Creo quindi un materiale che in natura non esiste ma che ho disegnato partendo dal bisogno. Ecco, questa cosa qui viene fuori anche su tutte le forme geometriche, viene fuori sulle caratterizzazioni di come faccio le sospensioni e di tutto quello che era meccanico.

Non è come una volta, che partivo dal concetto del prodotto e poi lo portavo in digitale. Oggi parto dal digitale e poi a volte lo faccio diventare prodotto.

Paolo Delnevo: Ti ringrazio! Il prossimo weekend c'è Le Mans…

Andrea Pontremoli: In realtà abbiamo 7 macchine.

Paolo Delnevo: Ah ok, però alcuni non sono nominabili.

Andrea Pontremoli: Beh no, io posso nominare quelle che i clienti hanno nominato quindi sono: 3 macchine Cadillac, ci sono due Ferrari con cui noi abbiamo collaborato e in maniera molto pesante, abbiamo una macchina Nascar che è nel garage 56 e ci sarà anche, nel giro inaugurale, la Bugatti Bolide che è la prima uscita pubblica di un prodotto dove noi siamo partner tecnici.

Paolo Delnevo: Allora in bocca al lupo per Le Mans!

Andrea Pontremoli: Grazie.

Paolo Delnevo: Grazie Andrea!

Conclusione

Francesca Frattini: Grazie a tutti voi che ci avete ascoltato questa e trasformazione digitale e vi ricordo sempre di guardare in descrizione per ulteriori approfondimenti e sul sito ptc.com ci risentiamo alla prossima puntata a presto.

Gli ospiti dell'episodio

Andrea Pontremoli - Amministratore Delegato e Socio di Dallara Automobili

Andrea Pontremoli è Amministratore Delegato e Socio di Dallara Automobili dal 2007. Entrato in IBM nel 1980 come semplice tecnico di manutenzione percorre la carriera professionale fino ad essere nominato nel 2004 Presidente e Amministratore Delegato IBM Italia. Dal 2017 è Presidente di Motorvehicle University of Emilia-Romagna (MUNER), un'associazione fortemente promossa dalla Regione Emilia-Romagna, creata grazie ad una connessione sinergica tra università e le aziende della Motor Valley italiana.

Dallara è leader nella progettazione e produzione di telai per auto da corsa, presente nel campionato Formula 3 e fornitore unico per IndyCar, Indy Lights, GP2, GP3, Formula Renault 3.5 e Super Formula; nonché consulente per importanti costruttori. Nel 2017 ha presentato la sua prima vettura di serie, la Dallara Stradale. Dallara ha 2 sedi: la principale a Varano de’ Melegari, in provincia di Parma, la seconda a Indianapolis, inaugurata nel 2012.

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Paolo Delnevo, Vice President Southern Europe & General Manager di PTC

Paolo Delnevo è entrato in PTC Italia nel 1996, come Business Process Consultant, ha presto seguito la sua vocazione commerciale, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità come Sales Account Manager e Regional Director, e lavorando a stretto contatto con importanti aziende italiane, in ambito Automotive & Industrial, con cui ha costruito solide e durature relazioni, anche personali. In qualità di Senior Channel Sales Manager ha inoltre contribuito in modo decisivo alla creazione e allo sviluppo del canale di vendita indiretto di PTC in Italia. Dal 2017 Delnevo è General Manager di PTC Italia e di Vice President Vendite per il Sud Europa, con la responsabilità di tutte le operazioni per l'Italia, la penisola iberica e la Svizzera.

Laureato in Ingegneria Meccanica presso l'Università di Parma, ha successivamente conseguito un Master in Business Administration.

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