L’altra un po’ meno ovvia ma molto importante è quella di aumentare l'efficienza produttiva in generale.
Perché è importante?
Perché migliorare l'efficienza e quindi farla passare dal valore attuale di efficienza di utilizzo di un impianto industriale, che per un'azienda media (a livello macro eh poi ci sono differenze per settore di industria) è tra il 40% e il 60% con poche aziende che si spingono fino a un 85%, 90% ma veramente poche.
Diventando più efficienti c’è un’opportunità di:
- riduzione di costi
- aumento eventuale di volumi (se il portafoglio di ordine me lo consente)
- minore intensità energetica.
Francesca Frattini: Quindi benefici su tutti i fronti.
Mario Casoni: Esatto! Quindi sembra un aspetto poco innovativo e poco interessante, ma in realtà lo è molto.
Guardando le possibilità di miglioramento, tieni conto che l'utilizzo delle risorse aziendali in un impianto produttivo è solo tra il 40 e il 60%, è chiaro che c'è uno spazio di miglioramento molto grande per arrivare a un teorico 100% (poi nessuno ci arriva, ma ci sono margini di miglioramento molto importante).
Che cos'è però oggettivamente difficile?
È difficile per le aziende orientarsi rispetto alle loro priorità. Sostanzialmente è difficile capire se investire su un miglioramento dell'utilizzo dei dispositivi, degli impianti, oppure sulle persone, sugli skill sulla capacità delle persone, sull'efficienza nel lavoro, nella piacevolezza, lasciami dire, nel lavoro delle persone o sull'ottimizzazione dei processi.
Ovviamente queste non sono categorie mutuamente esclusive, cioè le aziende investono su tutti questi tre aspetti. Quello che è difficile è capire le priorità, cioè qual è la leva che mi consente con il minor sforzo di avere maggiore impatto su quelli che sono i quattro parametri fondamentali:
- cioè sul fatto di poter produrre secondo un piano e rispettare il piano
- su un tema della qualità che, soprattutto per le aziende occidentali è un tema fondamentale soprattutto per quelle italiane
- rimanere profittevoli, quindi sostanzialmente continuando a generare margini di profitto e
- essere sostenibili nel tempo
È chiaro che avere una visibilità tra quelle che sono le possibili leve, le possibili iniziative e il loro impatto su questi quattro aspetti è particolarmente importante.
Ecco perché conoscere le proprie priorità, non solo macroscopicamente, ma conoscerle e analizzarle su archi temporali diversi, è una caratteristica molto importante per evitare di finire diciamo in una possibile trappola di stucchevolezza che dice che le mie priorità sono queste per i prossimi 3-6 mesi, quando magari non è più vero.
Ovviamente, non tutte le iniziative di miglioramento sono di corto raggio, per cui possono cambiare nell'arco di pochi mesi, ce ne sono altre che giornalmente vengono affrontate con le tecniche che conosciamo molto bene di lean, di miglioramento continuo.
Altre che invece sono investimenti di capitale molto più di lungo periodo.
Quindi questi sono un po’ i temi: c'è la possibilità, c'è l'opportunità ma cogliere l'opportunità non è banale perché devi cogliere un'opportunità avendo delle priorità molto chiare.