Di cosa parliamo in questo episodio ?
Introduzione
Francesca Frattini: Buongiorno e Benvenuti a “Trasformazione Digitale - Come il Digitale trasforma il Fisico”. Sono Francesca Frattini, Direttore Marketing PTC, e oggi parliamo di Realtà Aumentata in ambito industriale. Abbiamo il grande piacere di farlo con Massimo Monguzzi, Responsabile Ricerca e Sviluppo di CAMA Group.
Benvenuto Massimo.Massimo Monguzzi: Grazie, buongiorno.
Cosa intendiamo per Realtà Aumentata applicata all’industria?
Francesca Frattini: Direttamente qui nei nostri uffici dalla provincia di Lecco con furore! Adesso faccio io un piccolo cappello introduttivo, poi lascio direttamente la parola a Massimo che racconterà l'esperienza di CAMA Group in questo ambito.
La Realtà Aumentata per gli amici AR, che sarà probabilmente il nome con cui spesso la sentirete definire, in particolare da me, è la tecnologia che sovrappone un contenuto digitale, che sia un'immagine un video o quant'altro, al campo di visione di un essere umano. Per intenderci quello che è successo con Pokemon go qualche anno, fa il giochino di caccia ai Pokémon via cellulare, che sicuramente ricorderete o perché ci giocavate voi o perché ci giocavano i vostri figli (nel mio caso, ci giocavo io perché cacciavo per i figli).
Questo ha già dato una mano a chiarire di che cosa si tratta con questa definizione, ma la Realtà Aumentata oltre all'ampio utilizzo che ha nel gaming, in realtà offre importantissime opportunità in ambito industriale: è su questo naturalmente che vogliamo concentrarci. La Realtà Aumentata è una tecnologia in fortissima crescita in ambito manifatturiero, ha un tasso annuo medio del 24% e McKinsey stima un valore di mercato intorno agli 1.2 trilioni di dollari entro il 2035.
In ambito industriale la Realtà Aumentata consente varie modalità di interazione: dall'assistenza remota sulle macchine, con un esperto che a distanza fornisce istruzioni e “guida l'operatore”, alla formazione di talenti, alla creazione di esperienze di vendita e di marketing coinvolgenti che consentono di visualizzare i prodotti all'interno del proprio ambiente e varie altre applicazioni che approfondiremo successivamente.
L’esperienza CAMA Group, eccellenza italiana nel mondo grazie all’Industria 4.0
Francesca Frattini: Veniamo ora al nostro ospite. CAMA Group dall’ ‘81 è una realtà italiana leader mondiale nell'ingegnerizzazione e produzione di sistemi e linee complete di confezionamento secondario ad alta tecnologia e altamente customizzate. Sottolineo altamente customizzate, perché i prodotti di CAMA Group sono veramente tarati perfettamente sulla necessità del cliente, sono produzione su commessa.
Da sempre focalizzata sull'innovazione, CAMA Group da diverso tempo ha abbracciato il concetto di Industria 4.0, digitalizzando fortemente le proprie macchine nella corretta convinzione che questo approccio consenta significativi vantaggi sia dal lato del costruttore sia dal lato dell'utilizzatore delle macchine.
Cosa si intende per linee di confezionamento secondario?
Francesca Frattini: Ciao Massimo, nuovamente benvenuto! Prima domanda: di preciso cosa si intende con linee complete di confezionamento secondario?
Massimo Monguzzi: Le linee di confezionamento secondario sono tutte quelle linee che realizzano l'imballaggio del prodotto all’interno di una scatola, che è poi quella che verrà mostrata nei punti vendita, come il supermercato, oppure delle scatole utilizzate per il trasporto di questi prodotti verso i punti vendita. Lo scopo di tutto il confezionamento secondario è quello di mantenere il prodotto nella sua integrità e qualità e fornire l'appeal migliore possibile nel momento in cui questo prodotto verrà esposto sullo scaffale del supermercato: questo è il confezionamento secondario.
I vantaggi della digitalizzazione dei processi industriali. Il progetto Generation 4.0
Francesca Frattini: Perfetto, grazie. Torniamo adesso invece indietro al tema principale di questo episodio del podcast. Voi dal 2017 avete avviato un progetto di digitalizzazione dei processi, Generation 4.0 e la Realtà Aumentata rientra a pieno titolo in questo percorso ed è uno dei pilastri. La domanda che ti faccio è: quando avete introdotto questa tecnologia in fabbrica e il perché di questa scelta.
Massimo Monguzzi: Il progetto Generation 4.0 è iniziato con la forte convinzione di volere rendere l'esperienza di utilizzo dei nostri macchinari sempre più efficiente e sempre più immersiva per gli utenti , che sono gli operatori delle linee di produzione e i manutentori di queste linee.
Abbiamo pensato agli strumenti digitali come un veicolo preferenziale per migliorare l'esperienza di utilizzo delle macchine e poterle rendere sempre più efficienti nel loro utilizzo. La Realtà Aumentata, in particolare, ponendosi come interfaccia che semplifica il passaggio di informazioni tra un macchinario e l'utilizzatore di questo macchinario era una delle tecnologie chiave su cui noi abbiamo puntato per questo progetto.
La Realtà Aumentata migliora l’esperienza di formazione e l’uso dei macchinari CAMA
Francesca Frattini: Quindi voi vendete da un lato il prodotto dall'altra “il pacchetto per semplificare” le istruzioni di funzionamento.
Massimo Monguzzi: Attraverso il pacchetto di Realtà Aumentata, il cliente ha accesso in modo veloce e intuitivo ad una serie di informazioni che servono per condurre la macchina al meglio. Quindi, per far sì che la macchina possa esprimere il suo miglior potenziale in termini di efficienza e rendimento, è importante che le persone che operano su questa macchina abbiano a disposizione tutte le informazioni nella maniera più semplice, più veloce e più intuitiva possibile. Da questo punto di vista la AR, si colloca proprio in questa prospettiva, cioè rende l'interfaccia uomo-macchina sempre più di facile impiego.
Quali sono i tempi di implementazione di un progetto di Realtà Aumentata per l’industria?
Francesca Frattini: Mi piace sempre sentir ripetere che l’AR semplifica di molto la vita degli operatori e che semplifica la vita a chi produce. Ti chiedo due cose: qual è stato il tempo necessario per implementare la Realtà Aumentata in azienda da voi e qual è più o meno il tempo necessario per sviluppare questo tipo di esperienza che poi associate alle macchine.
Massimo Monguzzi: Il progetto è nato come ci siamo detti nel 2017. Ci sono voluti un paio d'anni, diciamo fino al 2019, di sviluppo interno per poter trovare la strada migliore per veicolare le idee che avevamo in mente e trovare le soluzioni e le tecnologie migliori. Dal 2019 in poi abbiamo iniziato a promuovere questo pacchetto e dal 2020 siamo in grado di vendere questo pacchetto di fatto come opzione su tutti i nostri macchinari venduti.
Francesca Frattini: Ti interrompo perché prima mi hai detto numeri molto interessante a proposito di questi pacchetti.
Massimo Monguzzi: Si, abbiamo avuto una crescita molto importante dal momento che dalle prime applicazioni fatte per clienti importanti nel 2020 – 2021, parlavamo di meno di tre o quattro applicazioni all'anno, siamo passati a più di 25 applicazioni vendute nel corso del 2022.
Il mercato industriale è pronto ad adottare soluzioni di Realtà Aumentata?
Francesca Frattini: Complimenti, direi un bel successo. Quindi la richiesta è in forte crescita?
Massimo Monguzzi: Sì, la richiesta è in forte crescita, soprattutto perché abbiamo intercettato delle esigenze che venivano e che vengono tuttora direttamente da parte dei nostri clienti.
Francesca Frattini: Quanto ci mettete invece per realizzare uno di questi pacchetti?Massimo Monguzzi: La realizzazione del pacchetto della Realtà Aumentata nel nostro caso, visto che si tratta di macchinari di tutti i customizzati sulle specifiche esigenze di ciascun cliente, richiede di fatto qualche settimana di lavoro. Con un approccio modulare e scalabile, abbiamo sicuramente in programma di ottimizzare questa fase di sviluppo interno, in modo da renderlo sempre più applicabile su larga scala e ci stiamo strutturando in questa direzione.
Gli operatori nell’industria sono soddisfatti nell’uso di soluzioni di Realtà Aumentata?
Francesca Frattini: Come viene accolto questo tipo di tecnologia, quindi, la Realtà Aumentata, dagli operatori che oggi la utilizzano? Che tipo di feedback avete?
Massimo Monguzzi: Abbiamo un feedback molto positivo in quanto noi forniamo uno strumento veramente intuitivo per accedere a delle informazioni che sono di utilizzo quotidiano. La maniera tradizionale per accedere a queste informazioni sarebbe l’utilizzo di modalità molto più complesse o meno accattivanti, come un manuale piuttosto che una lezione frontale.
In quei contesti produttivi dove il fattore umano ha un'incidenza molto forte, anche considerando il fatto che la tecnologia sta avanzando, i macchinari diventano sempre più complessi, le efficienze richieste in ambienti produttivi sono molto alti da questo punto di vista il fattore umano è uno degli aspetti fondamentali da tenere in considerazione per realizzare al meglio questa catena. La nostra offerta di pacchetto di Realtà Aumentata è stata accolta molto positivamente in quanto facilita realmente l'accesso a delle informazioni che poi nella quotidianità rendono più semplice, più fruibile, più efficiente l'utilizzo di un macchinario ad elevata tecnologia. Per questo motivo stiamo avendo sostanzialmente questo successo.
E ora pariamo di casi d’uso chiari e specifici
Francesca Frattini: È decisamente un notevole successo. Ci puoi fare un esempio, citare un caso d'uso per chiarire meglio?
Massimo Monguzzi: Uno dei nostri casi d'uso è sicuramente legato alla formazione. Noi siamo in grado di fornire delle esperienze guidate per andare a realizzare il cambio formato sui nostri macchinari. Per “cambio formato” si intende il riattrezzaggio della macchina da una tipologia di produzione ad un'altra tipologia. Un macchinario è flessibile se è in grado di modificare il proprio comportamento e il prodotto al suo interno. Meno tempo si impiega per fare un corretto riattrezzaggio della macchina (contando che il riattrezzaggio della macchina viene fatto manualmente), più l’efficienza produttiva è alta.
Dal punto di vista della formazione, la realtà aumentata è un ambiente ottimo perché consente ai nostri clienti di effettuare formazione sui loro impianti prima ancora che gli impianti vengano messi nei siti produttivi. Consente un notevole risparmio di tempo e consente di fare formazione in un ambiente completamente sicuro. Questo evita che ci possano essere problemi di sicurezza, sia per le persone ma anche per le macchine stesse, ma soprattutto consente una maggiore efficienza in questo processo di formazione perché lo strumento è molto accattivante ed è molto utile per veicolare delle informazioni. Il caso d'uso della formazione per noi è uno dei pilastri di utilizzo di questa tecnologia.
Francesca Frattini: Lo strumento d'uso è anche molto moderno perché, bene o male, l'operatore utilizza lo stesso strumento che ha in mano quotidianamente: uno smartphone o un iPad.
Massimo Monguzzi: Questo è stato l'altro aspetto molto importante per noi, poiché il fatto di rendere l'esperienza di utilizzo simile a quella della quotidianità rende una tecnologia complessa in ambito industriale molto vicina a quella che è l'esperienza d'uso quotidiana sui dispositivi digitali.
Francesca Frattini: Sì, abbassa le barriere normalmente correlate ad imparare l'utilizzo di una nuova tecnologia, di un nuovo funzionamento, di un nuovo macchinario o cose di questo genere. Ho un’altra domanda da farti a questo proposito, ed è mia curiosità: ci puoi fare qualche esempio di prodotti che vengono realizzati dalle macchine che vendete? Giusto per rendere più visibile il cambio formato cioè passare ad esempio da che tipo di prodotto ad un altro?
Massimo Monguzzi: Per esempio possiamo cambiare proprio la tipologia del prodotto trattato nel momento in cui la stessa linea passa da manipolare lattine in alluminio (ad esempio per il petfood) a vaschette di plastica.
Francesca Frattini: Abbiamo detto che semplifica il lavoro, abbassa le barriere all'accettazione di una nuova tecnologia. Avete riscontrato qualche altro tipo di barriera? Vi hanno segnalato qualche altro tipo di difficoltà, magari dagli operatori che lavorano da più tempo sulle linee con questa nuova introduzione o è stata ben accettata?
Massimo Monguzzi: Di fatto è stata sempre ben accettata quindi non abbiamo da riportare alcun tipo di barriera.
La strategia CAMA Group ha un impatto anche sulla sicurezza dei macchinari?
Francesca Frattini: Dicevi prima che questo consente anche di lavorare in sicurezza e prima che la macchina sia poi realmente realizzata. Che tipo di altri feedback avete avuto in termini di sicurezza e produttività con l'utilizzo dei vostri pacchetti?
Massimo Monguzzi: Sì, l'altro aspetto legato alla produttività è la possibilità di evitare gli errori. Questo significa che anche le persone che per la prima volta o per le prime volte effettuano queste operazioni (più o meno complesse) sulle macchine, nel momento in cui dispongono di una guida è molto più facile per loro effettuare questa tipologia di operazioni senza fare errori. Ovviamente questo si traduce in una maggiore efficienza ma anche in un minor costo per l'azienda che poi opera su queste macchine perché l'errore può generare anche qualche milioncino di danni.
Qual è il futuro di CAMA Group?
Francesca Frattini: Che tipo di prospettive future avete sia nell’ambito di sviluppo dei vostri prodotti, sia nell'ambito di eventuali altre applicazioni di Realtà Aumentata che intravedete?
Massimo Monguzzi: Certamente le prospettive di sviluppo per questa tecnologia sono nella direzione dell'integrazione di tutte queste tecnologie. Noi siamo partiti per aiutare l’operatore, ma ci sono tanti aspetti per cui la realtà aumentata può essere utilizzata. Sicuramente andremo ad integrare tutte quelle informazioni che vengono dai nostri dati aziendali per generare una maggiore connessione con il cliente e fornire uno strumento di contatto tra il cliente e la nostra azienda. Questo potrà essere utilizzato nell'ambito del service piuttosto che nell'ambito della ricambistica. Sicuramente l'integrazione di questa tecnologia all'interno dei sistemi saranno le prospettive per gli sviluppi su cui ci concentreremo.
Francesca Frattini: Grazie Massimo, adesso ti faccio l'ultima domanda che vorrei che fosse la conclusione. La prima cosa che leggo sul vostro sito è che CAMA Group è USP (Unique Selling Proposition), quindi “noi affrontiamo ogni progetto come se fosse unico” e questo mi sembra veramente un bel riassunto di quello che ci hai detto fino ad ora. Cosa si nasconde dietro questa questo claim?
Massimo Monguzzi: Dietro questa frase si nasconde il fatto che noi facciamo della personalizzazione verso il cliente e ci poniamo con un aspetto consulenziale verso il cliente per potergli fornire non delle macchine ma una soluzione a quella che è un un'esigenza produttiva.
Da questo punto di vista la soluzione non è solo macchine ma è anche servizi. Quindi la realtà aumentata è una piattaforma perfetta per fare questo, a partire dalla formazione a tutti quelli che possono essere i servizi durante il ciclo di vita del nostro macchinario. Non da ultimo la realtà aumentata ad oggi ci consente anche di differenziarci nel nostro mercato rispetto a molti altri competitor. Questo ci pone in una posizione di vantaggio per noi.
Francesca Frattini: Ti ringrazio nuovamente e ti faccio un'ultima domanda. Ovviamente non possiamo fare i nomi dei brand che mi hai citato prima, ma tra i vostri clienti ci sono nomi molto noti nell'ambito dei beni di consumo. L'ultima domanda è: qual è più o meno la vostra percentuale del fatturato che ha come clientela l'estero.
Massimo Monguzzi: Direi oltre il 95% verso l'estero.
Francesca Frattini: Come sempre, sono molto fiera delle nostre aziende italiane che magari non sono note ai più, ma sono delle piccole multinazionali che ottengono un grande successo su tutti i mercati, non solo in Italia ma soprattutto all'estero e portano a casa decisamente un grande successo.
Grazie ancora Massimo per essere stato con noi grazie a tutti voi che ci avete ascoltato finora. Questa è Trasformazione Digitale! Vi ricordo, come sempre, di guardare in descrizione per ulteriori approfondimenti e sul sito PTC.com.
Ci risentiamo nella prossima puntata e sicuramente approfondiremo ulteriormente questi temi in un altro episodio. Grazie e a presto!
L'ospite dell'episodio
Massimo Monguzzi, R&D Manager – Cama Group
Massimo Monguzzi, nel suo ruolo di R&D Manager presso Cama Group si occupa di innovazione tecnologica e sviluppo di nuovi prodotti, con un focus particolare anche sugli aspetti di digitalizzazione legati all’industria 4.0. In Cama dal 2016, in precedenza ha lavorato nell’ambito della visione industriale, applicata ai diversi settori della produzione di massa come automotive, personal care e farmaceutico.
Laureato al Politecnico di Milano in ingegneria Meccanica, Massimo Monguzzi è sposato, ha una figlia, è appassionato di montagna, cucina e fotografia.
CAMA Group dall’81 è una realtà italiana leader mondiale nell'ingegnerizzazione e produzione di sistemi e linee complete di confezionamento secondario ad alta tecnologia e altamente customizzate.
Ulteriori risorse
La Realtà Aumentata in azione
Scoprite, attraverso l'esperienza di CAMA Group e PTC, i vantaggi e le varie modalità con cui la AR fornisca un aiuto concreto nel supportare i lavoratori in prima linea.
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Casi d'uso della realtà aumentata in ambito industriale
Esplorate le applicazioni della realtà aumentata nelle imprese industriali che consentono di generare risultati tangibili e ottenere vantaggi aziendali concreti e scalabili.
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Podcast: Trasformazione digitale - Come il Digitale trasforma il Fisico
Una serie di podcast bisettimanali che offre agli ascoltatori un'esperienza coinvolgente su come potenziare il settore manufatturiero attraverso la lente delle nuove tecnologie.
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