Di cosa parliamo in questo episodio ?
Introduzione
Francesca Frattini: Ben ritrovati a trasformazione digitale, sono Francesca Frattini e oggi abbiamo ancora un episodio speciale dedicato all'evento in cui abbiamo coinvolto Maurizio Reggiani Vice President Motorsport di Automobili Lamborghini. Nell'episodio precedente, che vi invito a ricercare ed ascoltare, abbiamo parlato dell'approccio all'innovazione di Lamborghini per la digitalizzazione. Ora proseguiamo parlando della seconda grande rivoluzione che stiamo vivendo, quella della sostenibilità, vista dal punto di vista di Lamborghini. Lascio quindi nuovamente la parola a Simone Cerroni, giornalista e conduttore televisivo per Class CNBC e Italia 4.0, con Maurizio Reggiani anche Paolo Delnevo, General Manager di PTC.
Ingegnerizzazione, Ingegnerizzazione, Ingegnerizzazione
Simone Cerroni: Vediamo come l'investimento e l’innovazione richiamano investimento e innovazione. Il 2018 che citavamo come anno chiave, ha portato poi un'accelerazione sul fronte trasformazione digitale perché li vediamo più ancora incursioni della tecnologia.
Maurizio Reggiani: Io reputo che questo sia uno snodo quando si vuole andare a giocare a fare la Premier League. Cioè con la Urus si è voluto andare a giocare in un campo dove non ci può essere improvvisazione, dove bisogna giocare a livello dei grandi, altrimenti si rischia di non riuscire a farlo. Per fare questo indubbiamente l'azienda si è munita di strumenti che potevano permetterci di essere all'altezza di rispondere a domande, richieste e necessità, avendo la capacità di prevederle e gestirle in anticipo, quindi di ingegnerizzare.
Io dico sempre ingegnerizzare, essendo stato direttore della ricerca e sviluppo per più di vent'anni. Per me si ingegnerizza tutto, si ingegnerizza quasi anche quello che mangiamo e questo è fondamentale: il prevedere in anticipo, ingegnerizzare in modo corretto per non avere poi sorprese, per essere in grado di rispondere a quello che il mercato o il cliente ci può chiedere.
Volevo aggiungere una cosa a quanto giustamente detto da Paolo: noi abbiamo avuto un'altra grande opportunità. In diverse cose noi siamo stati progetti pilota per il gruppo Volkswagen, cioè il livello di credibilità che siamo riusciti a costruire assieme a PTC ci ha permesso di essere additati in seno al gruppo, dove ci sono specialmente nel mondo IT plenum trasversali, [come esempio], ad avere una credibilità.
Nel senso che quello che dicevamo, poi lo facevamo; quello su cui chiedevamo investimenti, poi produceva un beneficio che era in linea con quello che ci si aspettava.
Questo è una delle cose importanti, perché riuscire, in senso buono, a convincere un tedesco non è così facile. Devi veramente portare prove e fatti che siano tangibili, con solo dei bla bla non si è mai convinto nessuno.
Oggi tutto quello che abbiamo implementato e i risultati che abbiamo avuto sono figli di successi certificati, anche se li guardiamo dalla parte del modo in cui PTC ci ha supportato, e questa è un'ulteriore risposta a quello che è “ne è valsa la pena di fare quello che abbiamo fatto”.
Piccole aziende: un'area dove sperimentare
Simone Cerroni: Paolo annuiva giustamente
Paolo Delnevo: Annuivo perché quando ho conosciuto Maurizio in Lamborghini disegnava veramente col tecnigrafo; quindi, l'impatto col 3D è stato devastante. Ci sono stati anche momenti abbastanza difficili, soprattutto all'inizio.
Il fatto di essere una piccola azienda all'interno di un grande gruppo gli ha permesso di essere anche un'area dove testare determinate cose, sperimentare (grazie anche al brand, a quello che stavano facendo e soprattutto alla visione che il gruppo aveva su Lamborghini). È ovvio che questo non vuol dire meno pressione, anzi significa avere più pressione perché in effetti ti guardano come l'elemento chiave per uno sviluppo futuro all'interno di un gruppo (sia nel caso di Lamborghini, ma anche della stessa PTC nei confronti di PTC Italia).
Questo vale all'inizio, ma soprattutto nelle ultime sfide perché chiaramente PTC oltre a essersi evoluta nel campo del CAD e del PLM, negli anni ha fatto investimenti, quest'anno ha investito 1,7 billion negli ultimi 8 mesi in due tecnologie che stanno rivoluzionando il mondo.
Il software “si sta mangiando il mondo” e PTC ha investito e ha acquisito un'azienda tedesca che fa un prodotto che si chiama ALM quindi Application Lifecycle Management per la gestione del software, e guarda caso Lamborghini proprio in questo momento sta implementando questa soluzione. L’abbiamo comprata a luglio [2022] e loro la stanno già implementando. L’elemento chiave è la credibilità: è ovvio che all'inizio [della collaborazione con Lamborghini] siamo stati sotto esame e i successi sono stati in scala ridotta ai tempi - lo stabilimento contava 200 dipendenti, ora ne conta oltre 3000.La cosa più difficile del nostro lavoro è far sì che le aziende adottino e implementino le soluzioni, vincendo l’ostilità al cambiamento e per noi è importante l'adozione non solo per accontentare il cliente, ma in un modello di somministrazione del software in subscription, se il cliente non è contento chiaramente non rinnova la licenza. Questa sfida, nel momento in cui cresci come dimensione, diventa una sfida ancora più importante; quindi, il commitment da parte del management è fondamentale.
Trasformazione digitale e sostenibilità
Simone Cerroni: Io adesso dovrei dire passiamo alla rivoluzione sostenibile. In realtà è più corretto dire continuiamo a parlare di trasformazione digitale, aggiungendoci un pezzo di sostenibilità. D’altronde la rivoluzione digitale si muove con le gambe proprie, quella sostenibile e green senza digitale non nasce.
Quindi la rivoluzione green è una rivoluzione spinta dai clienti, che sempre di più vogliono sapere un po’ se la nostra supply chain è sostenibile, come viene prodotto un bene, quando viene immesso sul mercato quanto inquinerà o meno, quanta acqua serve per produrlo (non è il vostro caso), ma queste sono le domande che si pongono ed è una sostenibilità al tempo stesso spinta dai governi e dalle istituzioni anche comunitarie.
Sappiamo che la commissione europea ha lanciato nel luglio 2021 il “Fit for 55” un pacchetto importante con l'obiettivo di abbattere le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto ai valori del 1990 e poi la seconda tappa sarà il 2050 con la neutralità carbonica. Sappiamo quanto le imprese possono giocare un ruolo fondamentale su questo fronte; dunque, come state vivendo questo cambiamento dal punto di vista del processo della produzione? E poi volevo capire l'aspetto di come la stanno vivendo i clienti la svolta all'elettrico.
Lamborghini tra trasformazione digitale e sostenibilità
Maurizio Reggiani: Allora è chiaro che i governi danno dei commitment molto chiari da cui non ci si può esimere, quello è il regolamento e quello c'è da fare, il come ci si arriva fa parte di una strategia aziendale. Noi come Lamborghini già l'anno scorso abbiamo lanciato una strategia chiamata Cor Tauri che prevede di ridurre del 50% le emissioni di prodotto e del nostro sito produttivo. È chiaro che questo arriva a prevedere la definizione di un prodotto che passa dall'ibridizzazione, che ormai è nella pipeline, per arrivare, in un lasso temporale più avanti, a quello che potrà essere l'inizio dell'elettrificazione..
Una parte importantissima ce l'ha lo stabilimento perché, oggi tantissimi si concentrano sul prodotto, ci si chiede: il prodotto cosa emette, quanto consuma, quanta CO2 genera? Ma questa è solo una parte.
In quello che i politici stanno definendo ad oggi c'è quello che viene chiamato Life Cycle Assessment, che calcola l’intero ciclo di vita di un prodotto: dalla miniera, quando estraggo la materia prima con cui costruirò i componenti, alla costruzione di un prodotto, il suo utilizzo e poi il riciclo del prodotto.
Questo è il Life Cycle Assessment, è la sfida più grande e più impegnativa che il mondo si trova davanti. È chiaro che le aziende tagliano l'elefante un po’ alla volta, non lo si può mangiare in un colpo solo.
Per cui sul prodotto si sta lavorando a livello di strategia prodotto, l'azienda sta cercando di trovare tutti i sistemi, andando ad analizzare: la logistica, la spedizione materiali, la generazione di energia interna allo stabilimento, i processi di assemblaggio del veicolo, i processi di delivery del prodotto finale fino al cliente, i processi di gestione della manutenzione presso il cliente, per quello che può essere il risultato migliore. È chiaro che questo è una delle grandi challenge che ci sono perché gli ingegneri lavorano principalmente sul veicolo, ma c'è tutto un altro mondo dove si possono fare tantissime efficienze e si devono fare, altrimenti nessuno risolverà niente. Mi attacco solo un attimo a questo per dire che c'è un altro problemino che, per chi sviluppa prodotto è altrettanto importante, che noi di Lamborghini facciamo vetture che sono emozionali.
Lamborghini: vetture emozionali
Simone Cerroni: Esatto, come spiegare al cliente che quel rumore che abbiamo sentito all'inizio, forse un po’ verrà meno?
Maurizio Reggiani: Questa è una delle grandi scommesse del futuro perché fino a che parliamo di veicoli ibridi, abbiamo sempre qualcosa che fa rumore e un ausilio ibrido che spingerà le nostre vetture. Se pensiamo un pochino più avanti all'elettrificazione, io stesso quando provo una macchina elettrica mi dico: “Come sarà una Lamborghini che dovrà dare delle emozioni?”, per questo diventa importante ingegnerizzare il DNA di un brand.
Per chi di voi ha un’estrazione tecnica, noi siamo abituati ad avere cose fisiche da toccare, misuriamo il peso, la massa e l'accelerazione, tutto.
Il DNA di un brand, l'emozionalità di un brand è una cosa che è difficile riportare su una scala fisica.
Questa è una delle cose più importanti, per cui provocheremo i nostri partner in fatto di simulazioni, in fatto di capacità di anticipare quello di cui avremo bisogno per fare cose che per noi rappresentano il DNA.
Come si quantifica il DNA di un brand?
Simone Cerroni: Il rumore è ancora la prima sensazione per il cliente effettivamente.
Maurizio Reggiani: Abbiamo avuto diverse discussioni in azienda su cos'è la cosa che più di ogni altra dà emozioni e il 99%, Maurizio compreso, pensava che fosse il rumore. Cioè quando senti il rumore dici: “Sono pervaso da un qualche cosa che mi dà un’emozione”. Abbiamo lanciato, col Politecnico di Milano, un'attività con una parte di neurochirurgia e una parte di marketing sensoriale.
Sono stati fatti diversi studi in cui veniva strumentata una platea di driver di tutte le età, sessi, capacità di guida. Con una magliettina si prendevano tutti gli impulsi che vengono dal corpo: cuore, respirazione e quant'altro. Venivano controllati i movimenti delle palpebre, gli occhi, la sudorazione e con una cuffietta si misuravano gli impulsi cerebrali. Poi con un simulatore abbiamo fatto provare a più di un centinaio di persone, l’esperienza di correre su una vettura sportiva. Quello che abbiamo visto è che la cosa che più di ogni altro pervade dal punto di vista dell’emozionalità è la vibrazione, non il rumore. Il rumore è importantissimo ma la vibrazione di più.
La vibrazione è qualcosa che pervade tutto il corpo, quando siete seduti sul sedile, la sentite ovunque e in tutti i modi vi attraversa tutta. Il suono bene o male è una cosa che passa attraverso le orecchie e sicuramente va a influenzare il cervello ma probabilmente ha un boost diverso rispetto a quello che è la vibrazione; quindi, ci sarà da ingegnerizzare il come farla.
Il ruolo di PTC nello sviluppo sostenibile Lamborghini
Simone Cerroni: Paolo, quali tecnologie a disposizione della sostenibilità avete appunto introdotto all'interno di Lamborghini?
Paolo Delnevo: Io ricordo il momento in cui abbiamo fatto la prima riunione sulla sostenibilità con Lamborghini e la domanda è stata semplice: “Io devo sviluppare la fabbrica del futuro per Lamborghini, come mi puoi aiutare PTC? Qual è la visione di PTC nella fabbrica del futuro?”
È chiaro che per quanto riguarda il veicolo, gli strumenti di simulazione vanno tutti nell'ottica della sostenibilità. Se io simulo e non produco, quindi mi permetto di sbagliare senza produrre degli oggetti, per forza ho un impatto minore sull'ambiente.
Quindi la simulazione è l'elemento che all'interno della progettazione o dello sviluppo del prodotto permette di risparmiare e di conseguenza di avere meno impatto. L’80% dell'impatto del prodotto viene definito in fase di early design; quindi, tutti gli strumenti di simulazione che si possono utilizzare sono sostenibili, questo è un po’ il nostro DNA (noi arriviamo dal CAD, dalla simulazione, dalla fluidodinamica e quant'altro).
La sfida che ha posto Lamborghini coincideva, guarda caso, con un'acquisizione di PTC nell'ottica di quello che viene chiamato Industrial IoT, cioè l'acquisizione di una piattaforma di IoT che si chiama Thingworx che ha due grandi obiettivi:
- Connettere i prodotti in esercizio, quindi l’auto Lamborghini nel caso della Lamborghini, la macchina automatica della IMA piuttosto che la trivella della Soilmec ecc…
- Ha l'obiettivo di connettere gli asset in fabbrica
Quindi abbiamo declinato insieme a Lamborghini delle soluzioni con dei casi concreti. Che cosa fa adesso Lamborghini con le nostre tecnologie in fabbrica? Ci sono due progetti che sono molto interessanti:
- Il primo è la tracciabilità di tutti i componenti in funzione del VIN number, del numero di telaio.
Inquadrando con un device il numero di telaio di ogni macchina, in qualsiasi stazione, si riescono a recuperare tutte le informazioni di tutti gli oggetti e tutte le versioni.
Le informazioni riguardano anche:
- la supply chain: chi l'ha prodotto, quando l'ha prodotto e ecc... per garantire la tracciabilità
- la tracciatura del Carbon Footprint, nell’ottica della sostenibilità
- La seconda applicazione è che ogni macchina, ogni asset nella linea di produzione della Urus, (che sia un trapano o che sia un controllo numerico) è collegato alla nostra piattaforma Thingworx che in questo caso funge da datalake o funge da middleware, dove vengono raccolte tutte le informazioni per poi essere messe a disposizione nell'ottica del miglioramento della produttività, dell’OEE [Overall Equipment Effectiveness] ecc. Abbiamo anche la parte di definizione di report e interfacce e Lamborghini utilizza anche altre soluzioni.
Il progetto più interessante che adesso stiamo sviluppando insieme a loro è quello che viene chiamato il Connected Work Cell, cioè collegare l'unità di lavoro alla stazione operativa, quindi mettere a disposizione dell'operatore non solo tutte le informazioni come disegni, o altre informazioni che sono nel PLM, nell’ ERP o nel MES, ma anche strumenti di realtà aumentata. Qui arriviamo all'altro aspetto: il digitale che aumenta la realtà per mettere l'operatore in condizione di verificare, ad esempio, se un oggetto è montato nel modo corretto. La computer vision permette il riconoscimento di un oggetto fisico, ad esempio un tubo, attraverso l’AR (Augmented Reality) e sovrapponendolo al modello digitale, che sta nel PLM, l'intelligenza artificiale dello strumento riconosce che quel tubo è montato nel modo scorretto e fornisce le istruzioni di montaggio.
L'operatore non può andare avanti e la linea si ferma se quell'oggetto non è montato correttamente.
Queste è l'evoluzione a cui stiamo lavorando.
Conclusione
Francesca Frattini: Vi ricordo che sul sito ptc.com o nel link in descrizione trovate anche la slide con i grafici di riferimento citati in questo episodio. Nel prossimo episodio concludiamo questa intervista a Maurizio Reggiani di Automobili Lamborghini parlando di competenze e formazione come elementi chiave per il completamento della trasformazione digitale. Vi aspettiamo sempre qui a Trasformazione Digitale.
Speaker
Da sinistra:
- Moderatore: Simone Cerroni - Giornalista e conduttore televisivo, Class CNBC –Italia 4.0.
- Maurizio Reggiani - Vice President Motorsport, Automobili Lamborghini:
- Paolo Delnevo - Vice PresidentSouthern Europe & General Manager Italy, PTC.
Maurizio Reggiani ha trascorso la maggior parte della sua fantastica carriera nel settore delle supersportive alla guida del reparto R&D Lamborghini, rivestendo un ruolo determinante nelle decisioni strategiche che hanno permesso all'azienda di raggiungere i record di oggi. Dal 2022, la sua competenza e le sue idee innovative sono al servizio della divisione Motorsport, che sta definendo un nuovo percorso strategico verso un futuro più sostenibile.
Ulteriori risorse
PTC con Automobili Lamborghini - Video Completo
Maurizio Reggiani di Automobili Lamborghini parla di sfide per la sostenibilità, condivisione delle strategie, scelte tecnologiche innovative e fattore umano, quali elementi imprescindibili in un percorso di Trasformazione Digitale di successo.
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Automobili Lamborghini e la sfida all’ingegnerizzazione del proprio DNA
Il DNA di un brand come quello di Lamborghini si costruisce nel tempo e va continuamente “ingegnerizzato”, queste sono le parole di Maurizio Reggiani, VP Motorsport di Automobili Lamborghini S.p.A., cioè reso consistente e immutato in tutte le normali evoluzioni dei propri prodotti, le sue iconiche automobili, e ancor più in quelle straordinarie come quella oggi in corso verso l’elettrificazione.
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Una serie di podcast bisettimanali che offre agli ascoltatori un'esperienza coinvolgente su come potenziare il settore manufatturiero attraverso la lente delle nuove tecnologie.
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