Ruth Morss is a B2B content creator and freelance writer with a background in Art History. When not pining for Italy, Ruth writes about product development, CAD software, engineering and PTC Mathcad. In her free time, Ruth enjoys rowing crew, baking, and learning why and how engineers do what they do. A self-confessed jewelry fanatic, she believes in accessorizing.
Nonostante la crisi pandemica, nel 2021 la maggior parte degli sviluppatori di prodotti è stata più impegnata che mai nel lancio di novità. Non è perciò escluso che molti possano essersi persi le ultime novità e i trend del settore, sia che si tratti di una piccola azienda locale o di una grande multinazionale.
Per questo motivo abbiamo chiesto a Brian Thompson, Divisional General Manager, CAD Segment in PTC, di ragguagliarci con alcuni spunti.
Thompson lavora con centinaia di produttori, di grandi e piccole dimensioni, che operano nei più disparati settori e nei paesi più disparati, per capire le loro esigenze in termini di sviluppo dei prodotti. Ecco che cosa ci ha detto.
Come ha impattato il secondo anno di pandemia sul settore del CAD?
Non voglio certo sminuire l’impatto che il secondo anno di COVID ha avuto sia sulle persone che sulle aziende, ma devo dire che il segmento CAD di PTC ha chiuso in modo eccezionale.
I nostri clienti più grandi hanno dimostrato di voler continuare a investire in nuovi prodotti e nelle relative strategie di sviluppo. I nostri clienti di dimensioni medio-piccole, invece, hanno ricevuto ammortizzatori finanziari minori rispetto agli anni precedenti e sono stati più “conservativi” nelle loro spese. In futuro, speriamo, che il COVID possa recedere e che le aziende vogliano essere pronte a ripartire a pieno ritmo. Abbiamo comunque chiuso un 2021 positivo, anche se non ai livelli di pre-pandemia. Detto ciò, la ripresa c’è stata e ci aspettiamo che si rafforzerà nel 2022.
Quali saranno le sfide più impegnative per il settore nel 2022, rispetto all’ingegneria meccanica?
Trasformazione Digitale. Credo che la “trasformazione digitale” sia diventata un po’ un cliché. Tuttavia, durante l’anno appena trascorso abbiamo assistito a percorsi di trasformazione digitale con iniziative a tutto campo, sintomo che si sta davvero procedendo in questa direzione. Nessuno sta più seduto a discuterne in linea teorica: i nostri clienti stanno investendo denaro ed energia su queste iniziative. Che cosa significa? Che cosa stanno facendo?
Se dovessi dare una definizione operativa della trasformazione digitale nell’industria della manifatturiera, quella a cui ci rivolgiamo, direi che questi produttori hanno “toccato con mano” le potenzialità e il valore di lavorare in modo sempre più ‘digital’ nella progettazione e nelle attività di sviluppo dei prodotti. Il COVID ha senz’altro contribuito a rafforzare questo concetto.
I nostri clienti, inoltre, si stanno orientando sempre più all’utilizzo di modelli in tutto ciò che fanno, non solo nella progettazione e nello sviluppo dei prodotti. Non dimentichiamo il significato di model-based definition (MBD), quale approccio alla creazione di modelli CAD strutturati in modo da raccogliere praticamente tutti i dati necessari per definire un prodotto.
Ciò ha due importanti implicazioni.
- In primo luogo, il modello 3D è il riferimento di base e guida le attività ingegneristiche perché l’informazione è correlata direttamente sulla geometria; sono finiti i tempi della ricerca in azienda di disegni 2D obsoleti o editati in modo asincrono!
- In secondo luogo, importanti processi complementari, come la simulazione o la preparazione di modelli per la produzione, derivano da quel modello. Abbiamo appena pubblicato una case study (Komet, un brand di di Brasseler), che mostra come ciò impatti positivamente ad ampio raggio, dalla creazione del modello al riutilizzo dei percorsi utensile in produzione. Quando ciò avviene, l’MBD impatta positivamente sull’intera catena del valore.
In che modo ciò ha un impatto sui requisiti di mercato? I clienti sono alla ricerca di tecnologie che possano supportarli digitalmente, evitando loro di impiegare denaro, tempo e impegno, nello sviluppo di prototipi. Non è solo una questione di COVID, ma di costi. Il nostro partner Ansys, leader mondiale nella simulazione, ha pubblicato una ricerca che mostra come fino al 70% del costo del prodotto sia già insito nello stesso quando questo raggiunge lo stadio di prototipo. Il 70%! Quando si raggiunge questo valore, qualsiasi cambiamento successivo sortirà solamente un impatto minimo sui costi.
Vediamo, quindi, che i produttori stanno considerando la simulazione e il generative design, ed è chiaro a tutti il perché. Con la simulazione, i progettisti possono sperimentare in tempo reale, cambiare i loro punti di vista, cambiare materiali e approcci, il tutto senza spendere in materiali o tempo finché non sarà necessario.
Il generative design permette di compiere un passo ulteriore. Abbiamo visto clienti come Jacobs Engineering e Volvo Trucks sfruttarlo con grande successo. Poiché la potenza di calcolo è sul cloud, gli ingegneri impostano il problema, il sistema crea e classifica le alternative e gli ingegneri possono utilizzare una delle soluzioni proposte direttamente o modificandole. Non solo si risparmia tempo, ma si possono anche valutare delle alternative che potrebbero non essere state mai considerate durante lo sviluppo del progetto.
Qual è lo stato della trasformazione digitale fra i vostri clienti?
I nostri clienti vedono delle enormi opportunità nella trasformazione digitale e si stanno attrezzando per non perdere l’occasione. Non ci sono dubbi: sanno benissimo che, indipendentemente dalle dimensioni della loro azienda, possono ottenere dei benefici. Addirittura vi sono clienti che lo fanno anche da casa, voglio dire che si ritagliano del tempo per analizzare e migliorare l’uso che fanno di Creo. L’analisi è molto più sofisticata di quanto potrebbe apparire.
Vediamo anche dei clienti di successo che iniziano dalle basi, ovvero chiedendosi che cosa viene utilizzato e cosa non ancora. In secondo luogo, i clienti si pongono una domanda di più ampia portata: i loro ingegneri utilizzano Creo secondo i flussi di lavoro raccomandati e le tecniche più moderne? In caso contrario, che cosa si può fare per correggere il tiro? I clienti vogliono che i loro ingegneri più preparati abbiano il pieno controllo della situazione, per quanto riguarda sia i tool che utilizzano, sia il modo in cui li utilizzano.
Non è raro che un cliente si rivolga a noi per un piccolo aiuto e sono lieto di affermare che abbiamo avuto un grande successo con Creo LEARN, un’offerta di training basata su cloud che offre un accesso illimitato a corsi di mezza giornata erogati dal vivo. Alcuni team utilizzano Creo LEARN per istruire rapidamente gli utenti su nuovi progetti. Altri clienti desiderano che i loro team conseguano certificazioni Creo, oppure necessitano del supporto di un istruttore per approfondire determinati argomenti.
Che cosa diventerà importante in termini di sviluppo e progettazione? Su quali argomenti, secondo lei, i progettisti dovrebbero assolutamente prendere familiarità?
I progettisti devono passare al digitale. Questo passaggio può avvenire in più fasi.
Le tecnologie di simulazione e generative design diventeranno sempre più importanti perché permettono agli ingegneri di fare ciò che si suppone debbano fare: progettare degli ottimi prodotti! Devo ancora incontrare un progettista che mi dica “Ciò che voglio realmente è dedicare più tempo alla preparazione del mio modello e analizzarlo solo per scoprire che ho fatto un errore evitabile all’inizio!”. Lo stesso vale per gli analisti: vogliono concentrarsi maggiormente sui problemi che richiedono la loro esperienza specializzata. Direi ai progettisti di concentrarsi quindi su argomenti come gli stress, gli sforzi, la trasmissione del calore, l’analisi strutturale: quindi su ciò di cui avranno bisogno per utilizzare questi strumenti nel modo più efficace possibile.
L’importanza dell’MBD continuerà a crescere. Vorrei sottolineare che l’MBD non è una scorciatoia. Il model-based definition ha infatti lo scopo di espandere l’utilizzo del modello CAD lungo tutta la catena del valore. Ciò significa che il CEO o un responsabile aziendale può osservare il modello nel suo insieme; l’ingegnere di produzione programmare e verificare i percorsi utensile sullo stesso modello; e il progettista utilizzare sempre quel modello per la simulazione.
Più in generale, l’MBD è basilare perché fa parte della strategia d’impresa basata sui modelli del cliente e quindi della sua strategia di trasformazione digitale. Con l’MBD, utenti e aziende possono iniziare ad entrare in un nuovo mondo. È incredibilmente entusiasmante farne parte con i nostri clienti.
Bisogna sapere che si può cominciare da soli il proprio percorso digitale e vedere i benefici, indipendentemente dalla propria attività. Non è necessario spostare le montagne o avere delle idee miracolose alle 3 del mattino per godere dei benefici della trasformazione digitale. Basta iniziare. Spero che le mie considerazioni abbiano dimostrato come si può cominciare. I miei colleghi mi dicono che il mio tono di voce si riscalda quando parlo di questi argomenti; questo perché sono così entusiasta della materia!
Credo che gli ultimi due anni abbiano mostrato che non conviene fare previsioni, ma posso dire che siamo ottimisti non solo circa la nostra attività, ma anche su come la trasformazione digitale possa aiutare i nostri clienti e, a loro volta, i clienti di questi ultimi, a migliorare la loro produttività e sicurezza. È un privilegio fare parte di questo percorso.
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